Abbassare la guardia con il Coronavirus é un errore, anche in tempi in cui la curva dei contagi è in discesa. A dimostrarlo storie che arrivano da due territori green: il Molise e la Sicilia dei Monti Sicani. Ironia della sorte, i due comuni interessati nella vicenda hanno anche la radice comune del nome. Andiamo però ai fatti. Nella regione del centro sud infatti, da settimane, il contagio zero faceva sperare in un’uscita totale dall’emergenza. Anche nel territorio interno siciliano, tra Agrigento e Caltanissetta, allentato il timore per alcuni casi di contagio, si stava lentamente tornando alla normalità. Eppure il meccanismo si è inceppato ed ecco il precipitare di nuovo nel terrore della catena del contagio. Perché, ahinoi, il Coronavirus non segue logiche ed il numero dei positivi può balzare da zero a cento anche nel giro di 24 ore. A Campobasso il contagio si sarebbe verificato in occasione di un funerale al quale avrebbero partecipando, contravvenendo alle norme previste dall’ultimo dpcm, più di cento persone. Da quell’episodio sono scaturiti 90 positivi, con una decina di ricoverati due dei quali in terapia intensiva. Ed ecco come una comunità, convinta che il peggio fosse passato, rientra nelle dinamiche del panico, della paura dei positivi asintomatici, nel dramma di poter acciuffare il virus anche nelle piccole azioni di vita quotidiana, che però richiedono di uscire dal nido casalingo.
Il barbiere di Campofranco positivo
L’altra eloquente vicenda è capitata a Campofranco, tra i monti Sicani del versante nisseno. Un mese fa il primo allarme, un anziano positivo che, di fatto, nel piccolo centro (meno di 3000 anime in tutto) non è mai passato, non dopo aver contratto il virus. Il contagio era avvenuto infatti in un piccolo focolaio, generatosi nell’ospedale Longo di Mussomeli. Una situazione che lanció nel panico diversi comuni nella zona e che provocó un gruppo, fortunatamente contenuto, di contagi tra Casteltermini, Mussomeli ed appunto anche Campofranco, con una sola persona positiva, trasferita direttamente da Mussomeli al centro Covid dell’ospedale di Caltanissetta. Tre settimane di tranquillità e ieri di nuovo l’allarme: un barbiere sessantenne è risultato positivo. Il panico aleggia nella piccola comunità, acuito da un “dettaglio”, il coiffeur avrebbe, secondo vox populi, fatto servizio a domicilio abusivo. Da lì le voci di corridoio avrebbero trovato riscontro, al punto che una quarantina di persone con le rispettive famiglie sono state poste in quarantena fiduciaria. Tra i sospettati di contagio ci sarebbe anche un sanitario, che presta opera in una rsa di un paese vicino. Nella struttura, nei giorni scorsi, sono stati verificati due contagi. In queste e nelle prossime ore i tamponi sui casi sospetti. A tranquillizzare la comunità è Rosario Pitanza, sindaco di Campofranco, che dalla pagina fb del comune ha dichiarato che: “E’ risultato positivo al test un nostro concittadino dopo i risultati dei tamponi fatti nella mattinata di ieri. Il nostro concittadino sta bene, non avverte nessun sintomo, così come i contatti che al momento si sono attenzionati. A tutti è stata imposta la quarantena domiciliare come da protocollo e nei prossimi giorni saranno sottoposti a tampone. Invito ancora una volta i miei concittadini a rimanere calmi senza farsi prendere dal panico, usare sempre le precauzioni annunciate da tempo. Credo che in questi momenti più che mai, bisogna essere sereni e collaborativi anche con il solo silenzio. Ci sono famiglie che stanno vivendo momenti terribili, in crisi di nervi e con preoccupazione sino allo sfinimento; ci sono persone che continuamente chiamano il Sindaco, il prete, il pastore, i medici per avere notizie rassicuranti e parlare perché hanno bisogno di sostegno morale e psicologico. E qualcuno spreca tempo a scrivere post che offendono la dignità e lo stato d’animo di chi per ora non vive momenti belli. Ma nello scrivere o commentare, non ve ne siete accorti, siete andati oltre la legalità verso la persona. E sicuramente qualcuno ne risponderà nelle sedi opportune”. Stabile la curva epidemiologica nel territorio dei monti Sicani (Casteltermini e Mussomeli) interessato al contagio, dove non si aggiungono ulteriori positivi ma dove si nota che la negativizzazione dei tamponi procede a rilento, a dimostrazione che il virus ha un decorso lungo anche diverse settimane ed anche negli asintomatici.
I consigli dell’esperto
Nei prossimi giorni si saprà di più: se il caso del barbiere è isolato o se vi sono altri contagi. Le due vicende hanno dimostrato quanto temuto dai medici che lottano in prima linea e che, anche dalle pagine di questo giornale, hanno più volte ribadito un semplice concetto. Lo ricordiamo nelle raccomandazioni dell’infettivologo palermitano Tullio Prestileo: “Anzitutto lavarsi spesso e bene le mani. Usare la mascherina chirurgica sempre nei luoghi chiusi ed in quelli aperti allorquando non è garantito un distanziamento sociale di almeno 1,5 m. Usare i guanti in modo corretto: Se sto facendo una passeggiata non servono, se vado a fare la spesa li indosso prima di entrare al supermercato, poiché potenzialmente posso toccare oggetti contaminati o contaminarli a mia volta. Una volta usciti dal supermercato devo togliere i guanti prima di aprire lo sportello dell’automobile, questo è un passaggio importante. Tolti guanti igienizzo le mani con il gel e quindi poso la spesa e via. La mascherina posso toglierla anche una volta fuori il supermercato se ovviamente mi è garantito il debito distanziamento dagli altri. Sono regole semplici e abitudini preziose che non devono diventare ossessioni ma buone norme per uscire il prima possibile da questo momento complesso. Evitare assembramenti anche tra familiari e se facciamo giocare i bimbi tra loro, solo in piccoli gruppi e badate che si tratti di bimbi con abitudini familiari tra di loro sovrapponibili.”