Descriviti in sole quattro parole
(Iper)sensibile, sognatrice disincantata, cupa con qualche squarcio interiore di azzurro, irrisolta.
Pensa alla persona a cui vorresti dire grazie in questo momento. Chi è?
Una donna conosciuta circa due anni fa in una città dell’Emilia Romagna che mi ha fatto ricordare dell’animo buono e del senso di gratuità che può ancora possedere un essere umano. Mi ha insegnato che la guarigione metaforica, di qualunque tipo di traguardo si tratti, comincia sempre dalla consapevolezza di se stessi.
Hai la possibilità di una lunga colazione in un hotel vista panoramica nella tua città preferita.
Quale scegli e con chi?
Sceglierei Parigi e sceglierei , se potessi, di condividere questa colazione con mia mamma, che amava questa città e mi parlava sempre della sua bellezza. Ma, scusatemi, forse questa risposta appartiene alla domanda sui desideri.
Qual è il maggior pregio che ti riconosci e il difetto?
Il pregio: per quanto io sia franosa riesco comunque a cavarmela da sola e a tirarmi fuori dalle disavventure o da certi stati. Una volta mi dissero: “ tu riesci ad essere la tua malattia e la tua cura”. Il difetto: dimentico, imparo difficilmente dai miei errori. Se sono già caduta da un precipizio per aver percorso una strada, è facile che ci ricaschi di nuovo pensando che qualcuno nel frattempo l’abbia riparata. Poi, però, come in un ciclo eterno mi curo le ferite e i lividi. Sono una contraddizione che vive compatta.
Hai il potere di realizzare tre desideri, quali sono?
Il primo: tornare indietro nel tempo solo per una volta, a un determinato momento, per rimediare al più grande atto di inettitudine della mia vita. Il secondo: un ingresso quotidiano gratuito per una spa nel quale avrei diritto, proprio ogni dì, a un rilassante massaggio di un’ora. Il terzo: possedere una casetta al mare in un posto isolato, nel quale vivere il mio rapporto con esso lontana dal mondo ma senza mai sentirmi abbandonata.
Un viaggio regalo domattina. Scegli la meta e gli accompagnatori.
Scelgo la Provenza, tanto per rimanere in Francia, con l’unico uomo che ho amato e poi perso. Ma forse anche in questo caso sto rispondendo alla domanda sui desideri.
Si scherza su tutto tranne che…?
Sull’aspetto fisico delle persone quando questo le pone già in uno stato di notevole disagio.
L’amicizia esiste?
In un periodo della mia vita sono stata misantropa. L’amicizia esiste, si dovrebbe un po’ aggiustare l’immaginario collettivo. Un amico può essere il più autentico di tutti anche quando lo vedi una volta l’anno. L’amico è chi, al solo pensiero, ti riconcilia col mondo. Sai può essere lontanissimo, ma mai via da te.
Qual è l’oggetto materiale di casa cui tieni di più?
Tengo a un portagioie in vetro. Rotondo e trasparente, un tempo c’erano sopra dei petali che ricomponevano un fiore, adesso resti di colla. Apparteneva a una persona a me cara.
Perché hai scelto di far parte della redazione di A tutta Mamma?
Perché amo scrivere e buttare giù righe su tematiche al femminile, che in parte mi appartengono, mi fa sentire meno sola. Mi apre gli occhi su un mondo di emozioni che si riconoscono negli animi speculari delle donne.
Libro, film e canzone preferiti?
“La Corrispondenza” di Tornatore. “Non me lo so spiegare” di Tiziano ferro. “Le Notti Bianche” di Dostoevskij… e non può mancare il mio ricettario erboristico mal rilegato.
Fumetto preferito?
Si intitola Pippo parodie e lo leggevo sempre da piccola.