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Home » I controlli ginecologi nella vita della donna, dall’adolescenza agli anni d’argento

I controlli ginecologi nella vita della donna, dall’adolescenza agli anni d’argento

  • Maristella Panepinto
  • Novembre 25, 2022
  • Salute

Abbiamo intervistato in merito il professore Antonio Martorana, ginecologo-chirurgo- oncologo e già primario al Policlinico di Palermo

Non è mai troppo presto, né troppo tardi per fare un controllo ginecologico. Parola di esperto che, nella fattispecie, è il professore Antonio Martorana, celebre ginecologo/chirurgo e oncologo palermitano, e già direttore del reparto di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico di Palermo.

Il professore Antonio Martorana, ginecologo-oncologo

Professore Martorana, le donne giovanissime Cosí come quelle piú “anziane” perché devono andare dal ginecologo?

Malgrado il facile accesso alle informazioni mediche di ampio consumo, tutt’ora si deve scardinare una mentalità per alcuni radicata: le ragazzine non hanno bisogno di visite ginecologiche e men che meno le donne ormai in menopausa. In realtà non è così, perché è appurato che anche tra le giovanissime, così come tra le sessantenni possono presentarsi problematiche a carico dell’apparato uro-genitale.

Parliamo delle teen-agers, quando devono fare la prima visita?

Il ginecologo diventa uno specialista di riferimento per la donna già dopo la comparsa del primo ciclo mestruale, il cosiddetto menarca. Se il ciclo si presenta doloroso, estremamente abbondante o di contro scarso, è bene rivolgersi allo specialista, che dirimerà le cause più comuni e benigne. I cicli dolorosi sono usuali nelle giovanissime poiché non vi è ancora uno sviluppo completo dell’utero. Mestruazioni irregolari, troppo abbondanti o scarse, possono essere del tutto normali nei primi cicli della donna. Sarà comunque il ginecologo, raccolti i dati anamnestici e fatta la visita ed eventualmente l’ecografia a dare le adeguate risposte. Teniamo conto che, rispetto a un ventennio fa, si è abbassata l’età di inizio dell’attività sessuale e ciò comporta che la donna sessualmente attiva debba fare dei pap test periodici, anche se si tratta di una ragazzina. Non dimentichiamo inoltre la vaccinazione anti Hpv, che agisce sui ceppi conosciuti di papilloma virus. Come vede sono tante le occorrenze che possono riguardare una giovane donna, ed è bene che il confronto sia fatto fiduciosamente con il medico e non con il passaparola tra amiche.

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Le donne in menopausa, quando e perché devono controllarsi?

Ogni donna, giovane e meno giovane, deve rivolgersi al medico di fronte a sintomi sospetti. Per la donna in menopausa questi possono essere dei sanguinamenti vaginali di qualsiasi entità, così come devono rappresentare un punto di domande le perdite vaginali “atipiche”. Dolori al basso ventre, in zona perineale o modifiche della morfologia vaginale, vanno sottoposti al parere del medico. In condizioni di benessere, la donna in menopausa dovrà recarsi dal ginecologo per un controllo ogni due anni ed eseguire anche in questo intervallo di tempo un pap test.

Le donne in età fertile, che tipo di prevenzione devono fare?

Molto dipende dalle abitudini di vita e sessuali. Se la donna ha un solo partner stabile o se comunque è ben istruita sulle metodologie di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, potrà rispettare un calendario di visite standard: un controllo ginecologico completo di esame ecografico ogni anno e mezzo/due con esecuzione del pap test. Allorquando la donna ha più partner e poca cautela, è bene accorciare i tempi dei controlli così come gli intervalli tra un pap test e l’altro. Questo esame indaga le infezioni più frequenti e tra queste le  più temute, quelle dovute al papilloma virus, che è una delle cause del cancro del collo dell’utero.

Anche la donna in età fertile deve stare attenta ai campanelli di allarme: cicli molto dolorosi, abbondanti o troppo scarsi, estremamente ravvicinati, perdite ematiche fuori dal ciclo, rapporti sessuali dolorosi, dolori al basso ventre o perineali. Occhio anche alla morfologia vaginale, se al tatto si avverte qualcosa di “diverso” occorre farlo presente al medico. Un esempio su tutti sono le “Bartoliniti”, ossia le infiammazioni delle ghiandole di Bartolino, che sono molto piccole e arrotondate situate nella vulva (la zona che contiene gli organi genitali esterni) ai lati dell’orifizio vaginale. Essendo molto profonde, normalmente non sono palpabili e hanno la funzione di produrre i fluidi per la lubrificazione durante il rapporto sessuale. É una patologia comune, facilmente curabile, purché diagnosticata in tempo.

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Le donne gravide invece, che controlli devono fare?

Va sfatato il mito delle continue ecografie e visite in gravidanza. Una donna in buona salute, che vive una gravidanza fisiologica non a rischio, una volta accertato lo stato gestazionale, dovrà sottoporsi a non più di quattro ecografie durante le 40 settimane: una durante le prime settimane di gravidanza per verificare l’impianto e la presenza di attività cardiaca dell’embrione. Quindi intorno alla 22ma settimana ed entro la 24ma si esegue la cosiddetta ecografia morfologica, che verifica il normale accrescimento del bambino e contestualmente l’esame dell’ecocardio fetale, importante per studiare lo stato di salute e la funzionalità cardiaca del feto. A fine gravidanza, intorno alla 38ma settimana va eseguito l’ultimo controllo ecografico. Nel corso della gravidanza, la donna, su indicazione del ginecologo, dovrà anche eseguire dei tamponi vagonali per verificare l’eventuale presenza di infezioni. La gravidanza è un momento naturale per la vita di una donna, va vissuto con serenità e senza lo stress del controllo continuo. Ci si deve affidare al ginecologo e vivere i nove mesi in modo quanto più sereno possibile. Tutti questi consigli, ovviamente, valgono per linee generali. Ogni donna ha una storia a sé ed ogni donna, di fronte a qualsiasi segnale sospetto, è bene che si rivolga subito al medico, che saprà indicarle la giusta strada da percorrere. É fondamentale che la donna abbia un rapporto di fiducia e di serenità con il ginecologo, così da percorrere le varie tappe di prevenzione e/o cura nella maniera più efficace possibile.

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Maristella Panepinto

Maristella Panepinto

Sono Maristella, mamma, moglie e giornalista professionista. Da piccola volevo diventare Jo March di Piccole donne. Lavoro nel mondo del giornalismo da quando avevo 18 anni. La scrittura è una passione cresciuta con me e che oggi coniugo con il “mestiere” di mamma. Amo i posti alti, viaggiare, leggere, i film di Verdone, i libri di Gabo ed i cani, su tutti le mie due labrador Dafne e Palù. Ho da tempo 25 anni periodici.
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