Ricette vere, sanguigne, genuine e deliziose. E abbondiamo con gli aggettivi, senza rischiare di passare per stucchevoli. Quando si parla di cucina siciliana, di quella originale, consentitemi, non bastano le lodi.
Quando i piatti della tradizione vengono preparati e raccontati da una donna palermitana, con un sorriso che apre il cuore e una gioia negli occhi, che è segno di entusiasmo, voglia di fare e legame smisurato con la sua terra, il risultato non può che essere vincente.
Di chi stiamo parlando? Di Giusina Battaglia, che in moltissimi ormai conoscono come Giusina in cucina, per via del suo programma di successo, trasmesso il sabato pomeriggio, a partire dalle 15.45, su Foodnetwork. Un progetto partito per gioco, nei difficilissimi giorni del lockdown della primavera scorsa, ripreso con gli strumenti digitali essenziali, quelli a disposizione di una famiglia comune. Una serie di puntate pilota, nelle quali scorreva l’anima della cucina siciliana, un entusiasmo nel raccontare di rosticceria, arancine e cannoli, da far venire subito l’acquolina in bocca. Un “gioco” che si è trasformata in una solida esperienza televisiva, che sta avendo un boom di ascolti. Ne parliamo con la protagonista, la giornalista siciliana Giusi Battaglia.
Giusina in cucina, dalla scommessa ai grandi risultati
“Chi lo avrebbe detto, da quelle prime puntate, girate in maniera casalinga e quasi per gioco, per trovare un senso a un periodo difficilissimo, è nato un programma, oggi curato in ogni minimo dettaglio. Abbiamo già girato tre serie e ci prepariamo per la quarta: quasi non ci credo.”
Un successo inaspettato, quale il segreto?
Una grande empatia che si crea, puntata per puntata, con il pubblico. Definisco Giusina in cucina come il mio piccolo miracolo, capitato in un tempo in cui ai miracoli non si crede più. Non so quali corde ho toccato negli spettatori, ma sicuramente sono stata compresa nel mio parlare e cucinare cuore a cuore. Di base c’è una dichiarazione d’amore alla mia terra, nella quale non vivo più da tanti anni, ma che è sempre parte di me. Mettici pure che in cucina diamo il meglio di noi, cuciniamo per coccolarci e coccolare. Alla gente evidentemente stanno arrivando tutte queste cose belle.
Come è Giusina nella sua cucina, ma telecamere spente?
Sono curiosa, appassionata di sapori antichi e nuovi, di materie prime di qualità. Cucinare mi rilassa, lo faccio sempre, anche dopo giornate intensissime di lavoro (Giusina dirige una nota agenzia di comunicazione a Milano). Ho due aiutanti speciali, i miei gemelli Luca e Marco, che ogni tanto mi fanno sorridere, chiamandomi tra i fornelli proprio: “Giusina in cucina”, una considerazione apparentemente semplice, ma che secondo me rivela quanto questo programma sia per me e per la mia famiglia un pezzo di cuore.
Cuoca provetta di delizie sicule, ma quale il tuo piatto preferito?
Domanda difficilissima, perché non ho un solo piatto del cuore. Del resto la Sicilia è terra di sapori, odori, esperienze gastronomiche si fanno attraversare da tutti i cinque sensi. Mi verrebbe da dire la rosticceria, poi penso alla pasta con l’anciova, ai calamari ripieni, ai carciofi alla viddanedda e i dolci alla ricotta, dove li mettiamo? Troppo difficile decretare un piatto del cuore, amo i sapori della mia terra nelle loro tante declinazioni e poi sono anche una buona forchetta.
La tua passione ti ha anche portato a sdoganare alcuni cibi tipicamente siciliani
Succede con talune ricette, una di queste le sfoglio delle Madonie, un dolce antico e delizioso, che si prepara con la tuma, che è un formaggio di pecora freschissimo, di produzione prettamente siciliana. Quando l’ho proposto in trasmissione, ho ricevuto decine e decine di messaggi: volevano sapere cosa fosse la tuma e dove trovarla. Indicare i caseifici storici della mia isola è stato per me un vero piacere.
Le tue ricette sono apprezzate anche sui social, dove sei ormai una beniamina
I social sono un mezzo potente, collegano persone da ogni dove. Occorre usarli bene. Sui social, su Instagram in particolare, ho modo di interagire con tantissime persone, che mi dimostrano un affetto spiazzante. Mi fanno i complimenti, mi ringraziano perché con le mie ricette tengo loro compagnia, perché li porto per mano nei sapori autentici della mia terra. Ricevo tantissime attestazioni di affetto, tanto che a volte non credo ai miei occhi. Ovviamente non manca qualche detrattore, ma si tratta di una minoranza e comunque fa parte del gioco.
Il complimento più bello?
Un telespettatore mi ha scritto: vedere le tue puntate e sentirti parlare è un po’ come vedere Montalbano. E un altro: in te rivedo la mia mamma siciliana.
Che dire: mi si riempie il cuore di gioia.
Cosa cucini domani in tv?
Domani il leit motiv saranno i piatti trapanesi: la squisita e semplicissima pasta alla favignanese, le cassatelle di Castellammare (si sciolgono in bocca, ve lo garantisco) e un classico: gli involtini di melanzane.
Nella vita ti occupi di comunicazione, sei una delle addette stampe più conosciute d’Italia, come concili tutto?
Faccio un lavoro che amo visceralmente, che non cambierei per niente al mondo. Ho messo su la mia agenzia di comunicazione di punto in bianco, in una città, Milano, che non è la mia, ma che mi ha dato e mi dà tanto. Il Covid ha fatto rivedere la maniera di lavorare, quantomeno nel mio settore. Eventi saltati o rimandati a data da destinarsi, pagine da scrivere giorno per giorno. Teniamo duro e fortunatamente continuiamo per la nostra strada. “Giusina in cucina” è stato appunto un arcobaleno in tempi difficili, una gustosa evasione, che oggi è diventata una realtà concreta, alla quale riesco a dedicarmi davvero con tanta gioia.
Sogni nel cassetto?
Ne ho tanti. Ho sempre amato sognare e progettare. Nel mio lavoro auspico una ripresa di quella che un tempo pareva routine – fatta di viaggi, aerei, eventi – ma che oggi é diventata eccezionalità. Sul fronte food ci sono dei progetti sull’evoluzione del format, ci stiamo pensando, vedremo. Intanto continuo a cucinare, perché quando cucino mi sento davvero felice.
Grazie Giusina e ad maiora!