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Giornalisti tra i banchi: vi racconto i problemi alimentari e come ho rischiato di entrare nel tunnel

Gli studenti del liceo Regina Margherita, capitanati dalla prof Rosaria Cascio, oggi affrontano un tema comune e doloroso a molti giovanissimi

Avere un buon rapporto con il proprio corpo è davvero difficile. Lo è a tutte le età, figuriamoci durante il periodo adolescenziale! 

È normalissimo non piacersi, guardarsi allo specchio e pensare di non essere “giusti”. Credo mi sia capitato almeno una trentina di volte e non sono ancora arrivata al punto di guardarmi e dire: “ok, mi piaccio!”

  Penso che in questo momento sia un traguardo irraggiungibile ma, in realtà, dovrebbe essere la cosa più normale del mondo! Non esistono corpi belli o corpi brutti perché amarsi è la base di tutto. Però ci sono persone più deboli che non la pensano così, provano a diventare quello che vorrebbero essere ma in maniera sbagliata cadendo preda di malattie molto complesse che riguardano anche la psiche e da cui è molto difficile uscire.

Anoressia e bulimia

Tra queste malattie ecco la bulimia e l’anoressia, due disturbi alimentari terribili che portano ad un autodistruzione ed impediscono di essere felici. Una persona anoressica, pur essendo sottopeso, continua a non piacersi e a voler dimagrire sempre di più rifiutandosi di mangiare; una persona bulimica, invece, dopo aver fatto un qualsiasi pasto cerca in tutti i modi di rimettere ma, per lo sforzo continuo, corre il rischio di lesionare l’apparato digerente andando incontro a conseguenze anche gravissime. Sono malattie molto pericolose e diffuse tra gli adolescenti, per lo più di sesso femminile. Oltre a questi disturbi alimentari esiste anche l’obesità cioè un eccessivo aumento di peso. Le statistiche dicono che in Italia il 14% dei ragazzi dai 18/24 sono affetti da questo disturbo mentre per il popolo della Sicilia il 38,8%. Io, per fortuna, non sono mai arrivata a questo punto e penso sia davvero devastante come se tutti i tuoi dubbi, tutte le tue insicurezze ti mangiassero da dentro.

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Sentirsi fuori luogo

Non l’ho mai testato sulla mia pelle ma ho passato tutto il periodo delle medie a sentirmi fuori luogo; tornare a casa con le lacrime agli occhi, stare ore e ore davanti all’armadio perché non accettavo il mio corpo, il mio livello di autostima era sceso sotto zero e non riuscivo più a relazionarmi con qualcuno perché avere le cosce più magre o una pancia piatta mi sembrava un requisito fondamentale e necessario per essere accettata da tutti. Poi, tutto d’un tratto, è crollato tutto: mi sono accorta di avere delle smagliature nelle gambe mentre mi trovavo nel camerino di un negozio e sono scoppiata a piangere quando le ho viste, perché non sapevo neanche cosa fossero quelle piccole lineette che magicamente erano apparse sulle mie cosce. Da quel giorno ho obbligato mia madre a comprare migliaia di oli e creme per farle andare via, era il mio primo pensiero al mattino e l’ultimo alla sera, avevo indossato una corazza che mi faceva sembrare quella che non ero cioè una ragazza che camminava a testa alta e che apprezzava ciò che era! Pensavo di poter scappare da ciò che ero realmente, volevo nascondere tutti i miei disagi dietro ad un volto felice e spensierato. Poi, però, ho iniziato a vederle come delle decorazioni che davano valore al mio corpo ed ho iniziato a comprendere che il nostro corpo è come un santuario e dobbiamo imparare ad amarci perché, se non lo facciamo noi, chi dovrebbe farlo? 

Puoi cercare in tutto l’universo qualcuno che sia meritevole del tuo amore e del tuo affetto più di te stesso e non lo troverai in alcun luogo. Tu stesso, come chiunque altro nell’intero universo, meriti il tuo amore ed il tuo affetto.”(Buddha) 

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Apprezzare i nostri difetti per amarci

So che è scontato da dire ma so anche, per esperienza diretta, che non è per niente facile ma dobbiamo apprezzare tutti i nostri “difetti” e trasformarli in sicurezza, perché amare se stessi è una delle condizioni fondamentali per vivere al meglio la vita. Senza accettarci per quello che siamo, senza rispettarci né essere consapevoli delle nostre potenzialità, non potremo mai vivere come vogliamo e rischieremo di farci sopraffare dagli altri. Accettarsi e amare il proprio corpo, però, non vuol dire sentirsi superiori o avere una eccessiva autostima ma vuol dire, molto più semplicemente, stare bene con sé stessi indipendentemente dal giudizio degli altri. Dobbiamo smetterla di piacere e iniziare a piacerci, smetterla di cercare il consenso di tutti e evitare di mangiare quel cibo per non avere quel rotolino in più… BASTA! Io ho deciso di fare quello che mi rende felice rispettando, ovviamente, i limiti, si vive una volta sola! Erich Fromm, uno psicoanalista e sociologo tedesco, disse: “Il compito principale nella vita di ognuno è dare alla luce se stesso” quindi smettiamola di farci mille paranoie sul nostro aspetto esteriore e proviamo a migliorarci internamente, godendoci appieno le gioie della vita. 

“Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta una vita.” (Oscar Wilde) 

Federica Castrogiovanni, 1E

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