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Giornalisti tra i banchi: la app delle donne si chiama Apprescindere

Gli studenti del liceo Regina Margherita di Palermo dedicano alla donna una loro riflessione con un finale che fa sorridere e riflettere

Ed eccoci qua. Ancora una volta quest’anno ricorre l’8 Marzo, la Festa della Donna, il giorno della mimosa. Ancora una volta ci si pone la domanda su quali siano le origini di questa festa e perché festeggiarla, forse perché tale ricorrenza non è festeggiata ancora in tutti i paesi del mondo in maniera uguale. Pareri discordanti ancora esistono in riferimento all’anno di origine. Il segreto della risposta sta proprio in questo. Solitamente si collega l’origine della festa della donna ad un incendio, verificatosi l’8 Marzo a New York nel 1908 presso una fabbrica di camicie dove persero la vita centinaia di donne operaie. Altri fanno riferimento ad un incendio del 1922 avvenuto sempre nella stessa città, in una fabbrica dove persero la vita ancora una volta giovani operaie. Alcuni addirittura pensano che l’8 Marzo abbia origini ancora più antiche, risalenti al mondo classico al 415 a.C, come data di nascita di una donna molto colta e amante della filosofia. Quindi, come stanno le cosa? La verità sta proprio nel fatto che la donna ha raggiunto i suoi obiettivi molto gradualmente, che non solo hanno cambiato il corso della storia, ma hanno cambiato la storia della donna. La donna, sin dalle civiltà più antiche, era considerata una figura inferiore rispetto all’uomo; essa si dedicava solamente alle attività domestiche e famigliari, non raramente emarginata e persino ridotta in schiavitù. Solo in tempi più recenti ha acquistato maggiori diritti, assumendo incarichi importanti nel mondo in diversi campi del sapere, dell’arte, della letteratura, in famiglia, esprimendo sempre il suo genio femminile. Purtroppo ancora oggi, sebbene sia stato fatto molto attraverso varie lotte e conquiste anche recenti, alcune donne nel mondo non godono degli stessi diritti di altre. Ed è per questo che oggi è importante l’8 Marzo, per fare di più e per fare bene.

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Colei che sa amare

La donna non deve dimenticare che qualsiasi ruolo rivesta sia in ambito sociale, lavorativo, famigliare, alto o basso che sia, piacevole o difficoltoso, sarà sempre colei che sa amare , colei che sa vedere del bene in ogni persona, colei che porta in grembo e nutre la vita, colei che non si abbatte al primo ostacolo, che sa affrontare le sfide e sa far valere la propria opinione, che è in grado di affrontare le mille difficoltà che la vita le presenta, sapendo sempre di essere una creatura speciale e delicata, consapevole della sua importanza nella società. Tanto è stato fatto, tanto bisogna fare soprattutto per quelle donne che ancora oggi si trovano in difficoltà e che vanno incoraggiate e sostenute per una esistenza serena, per superare le piccole e i grandi ostacoli che si possono incontrare nel cammino della vita, consapevole, ognuna, del proprio valore. E in una società così iper-tecnologica e sempre connessa, ma spesso vuota, come non fare riferimento alle donne con una battuta….?!

Sai qual è l’applicazione delle donne?

APPrescindere… perché a prescindere le donne, oltre agli acquisti online e ai social network, quando si trovano insieme e concordi nelle grandi scelte, raggiungono sempre grandi traguardi per il Bene del mondo. La mimosa più bella da regalare? Una società in cui tutte le donne, nei loro paesi, godano gli stessi diritti e vivano una vita felice.

Mariangela La Rocca II E

Una risposta

  1. Complimenti, un articolo davvero molto bello e che trasmette molto a colui che lo legge. Bravissima la giovane scrittrice!

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