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Giornalisti tra i banchi: il sesso? Me lo son fatto raccontare da mamma e papà

Gli studenti del liceo Regina Margherita, capitanati dalla prof. Rosaria Cascio, affrontano oggi il tema della sessualità e mettono a confronto il mondo degli adulti con quello dei giovanissimi

L’adolescenza, come sappiamo un po tutti per esserci passati, è caratterizzata da molteplici domande e dubbi a volte mai risolti.  Le incertezze maggiori aumentano di pari passo con l’evoluzione del proprio corpo : le prime emozioni, i primi dolori e i primi istinti.  Da qui nascono i primi segreti, i silenzi che arrivano a trasformarsi in veri tabù.
In primis c’è l’ argomento degli argomenti: “sessualità”! Lo stile di vita e il comportamento di un essere umano destinato a crescere e diventare membro della società, è anche frutto di esempi, esperienze raccontate o vissute. È facile relazionarsi e parlare di argomenti che riguardano la sfera sociale o ricreativa ma l’argomento “sessualità”, tra genitori e figli, non è cosa semplice.

Mi faccio spiegare il sesso dai grandi

Si pensa che un genitore sia quasi “asessuato” e che noi siamo frutto di un miracolo, ma sicuramente è solo la nostra mente che mente a se stessa!
Ho fatto i conti con il mio cervello e, pur se con tanto imbarazzo ma armata di coraggio, ho buttato giù delle domande “scomode e imbarazzanti” alle quali i miei genitori, cugini, zii hanno risposto, spero, in modo sincero.
Ho affrontato l’argomento puntando anche sulle mie curiosità personali, probabilmente era il pretesto giusto per scoprire, magari, alcuni altarini e soddisfare, con l’occasione, qualche mio dubbio.  Immaginavo più reticenza da parte dei miei cari ma, in realtà, ho avuto risposte schiette e dirette.
Gli argomenti affrontati sono stati molteplici : le misure precauzionali, la paura di una presunta gravidanza in giovane età, il rapporto con il sesso e con l’altro sesso, le prime esperienze e, soprattutto, le fonti di informazioni dei loro tempi.

Quando la prima volta?

Analizzando le risposte dei diversi sessi, la prima differenza che è emersa riguarda sicuramente l’età della prima esperienza.
I maschi si sono approcciati al sesso in età precoce e, spesso, con donne più adulte, subendone il fascino o nella speranza di acquisire più sicurezza.Le donne, invece, hanno affrontato l’evento più vicino alla maggiore età con approccio e animo più romantico, facendo crescere il desiderio all’interno della coppia e vivendolo con tempi più lunghi.
Le informazioni sulle tecniche contraccettive erano già chiare, ai tempi, ma si preoccupavano solo di preservarsi da una gravidanza indesiderata, ignorando il problema ancor più grave della trasmissione delle malattie. Il pudore e l’incoscienza erano elementi che scoraggiavano l’acquisto dei preservativi.
Le loro uniche fonti di informazioni erano l’amico, il cugino più grande, qualche rivista rubata o uno zio più audace. I genitori, ovvero i nonni, erano totalmente esclusi dall’argomento.

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Trarre le conclusioni di questa intervista è stato, per me, come chiudere un cerchio, il cui raggio si sovrappone a quello della vita presente che scorre sullo stesso binario.
Nonostante le dinamiche, i tempi, gli avvenimenti, le fonti, siano diverse dalle nostre, ciò che unisce i giovani di un tempo a noi è sempre e comunque la voglia di esplorare, la curiosità, la paura di non essere pronto, il confronto con l’altro sesso.

Malgrado la quantità di informazioni che oggi ci viene fornita grazie alla rete, alla scuola ed a un dialogo più aperto con i nostri genitori, le paure nell’ambito sessuale, camminano sullo stesso binario di un tempo.

Marta Varvarà.

Il sesso secondo gli adolescenti

Dopo aver sentito il punto di vista degli adulti abbiamo avuto la curiosità di paragonarlo al punto di vista degli adolescenti.  Ho appurato che il maschio ha un ragionamento, una visione dei fatti completamente opposta rispetto  alla femmina. Prendiamo, per adesso, in considerazione la visione dal punto di vista femminile.  Attraverso le interviste, che ho avuto l’occasione di effettuare alle ragazze della mia età, ho notato che molte idee sono terreno di scontro tra di loro ma ci sono altrettante risposte simili.

L’età in cui le ragazze si sono approcciate al mondo del sesso va dai 13 ai 15 anni. Raccontando la loro prima volta, molte hanno detto che l’approccio che hanno avuto è stato molto imbarazzante poiché non si sentivano a loro agio con il proprio corpo.  Una domanda che ho voluto rivolgere apertamente a tutti è stata: cosa è per voi il sesso?  Ho ricevuto tantissime risposte, le ragazze mi hanno detto che il sesso è un’ arte, una situazione che si deve volere in due perché se non si è in armonia il proprio partner l’atto viene usato solo come gioco.  Queste ragazze, prima di aver avuto modo di sperimentare la propria sessualità, erano a conoscenza di tutti i rischi che correvano e, quindi, si sono munite di precauzioni come il preservativo e l’anticoncezionale parlandone anche con i genitori, in particolare modo con la madre.  Però altre ragazze, non capendo l’importanza delle precauzioni, erano dubbiose sul reale pericolo di una possibile gravidanza.  La verginità,  per le femmine, è “l’essere pura” e cioè come mamma ti ha fatto, per questo si deve agire con cautela, volendolo fino in fondo, perdendola con una persona che in quel periodo si ama ma, sopratutto, essendo COSCIENTI delle proprie azioni e conseguenze.

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I “maschietti” e il sesso

Adesso vi spiego la visuale del mondo maschile nei confronti del sesso.  L’età del primo approccio maschile a queste esperienze va dai 14 ai 15 anni. La prima volta quasi tutti (non dico tutti perché non ci credo neanch’io) si sono sentiti bene con il proprio corpo pian piano facendo crescere, sempre di più, la sensazione del piacere.

I ragazzi forse sono più ragionevoli delle femmine a volte, perché sanno l’importanza fondamentale delle precauzioni. Lasciando da parte la paura di una possibile gravidanza, che appartiene più alle donne, si ha la consapevolezza che si può rischiare di prendere malattie sessualmente trasmissibili se non si hanno cautele. Alcuni conoscevano queste protezioni perché hanno affrontato il discorso con i genitori ma altri, provando vergogna, si sono affidati alle pubblicità che trasmettevano in tv, altri si sono confrontati con gli amici più grandi e con più esperienza.  La visione che i ragazzi hanno del sesso è un po’ difficile da spiegare ma, in sostanza, per loro il sesso è fondamentale, privato, una situazione da vivere con una persona con cui si è in confidenza.  Parlando di verginità, non tutti i ragazzi l’hanno donata ad una persona che si amava, infatti alcune risposte ricevute durante le interviste erano opposte tra loro. “La verginità è una cosa importante anche per l’uomo, ma a volte bisogna uscire dagli stereotipi”.  È una frase che ha detto un ragazzo che mi ha colpito particolarmente perché, molte volte, noi non focalizziamo l’attenzione sull’amore che una persona può provare ma sulla differenza di età, sulla maturità del partner, oppure sulla classe sociale di appartenenza.

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La scuola e l’educazione sessuale

Riassumendo le altre risposte alle interviste, posso dire che, secondo gli adolescenti, la scuola potrebbe istruire i ragazzi più “inesperti” informandoli sui danni fisici come le malattie che si possono trasmettere con queste tipologie di rapporti, quindi parlarne di più per fare capire loro che non gira tutto soltanto intorno al piacere e alla fretta di sperimentare.  Adesso voglio dirvi io ciò che penso. In molte occasioni ho affrontato questo argomento perché non è banale come molti credono; il sesso per me è una vicenda troppo complessa per comprenderla fino in fondo e poi non vorrei usare il termine sesso ma ‘fare l’amore’.  Ecco, per me fare l’amore con la persona che in quel periodo della propria vita si desidera, è un gesto molto intimo perché dopo che si conosce fino in fondo il corpo e i gesti del compagno/a, si entra di più in confidenza e si ha maggiore facilità a creare anche un rapporto più solido.  È un’azione che deve essere fatta concentrando mente e cuore; le conseguenze ci saranno, è vero, ma sono esperienze irripetibili nella vita.  Il consiglio che posso dare ai miei coetanei è di non dare tutto per scontato, di vivere la storia o le azioni che si fanno con amore, perché a quest’età ci sono gli amori più veri e più sentiti. Non ascoltate gli adulti che dicono “è un amore adolescenziale, non ha valore” perché è un ragionamento sbagliato! Essendo ragazzi, noi viviamo le situazioni con sincerità, senza scopi o altri fini.

Giulia Grimaldi II E

 

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