Una domenica tragica per le donne. Tre femminicidi a latitudini diverse: Palermo, Faenza, Milano. Tre donne uccise da tre uomini. Il 2021 è entrato da poco più di un mese, ma sono già sette i femminicidi commessi in Italia. Donne uccise da chi un tempo diceva di amarle. Donne massacrate “per troppo amore”, come liquida maldestramente qualcuno. Perché quando l‘amore diventa deviazione di sentimenti, si trasforma nel suo esatto opposto, diventa tragedia e guai a chiamarlo ancora amore, semmai di questo si sia mai trattato.
C’erano stati segnali familiari, sociali o semplicemente “social” lanciati dalle vittime. Sovente sí. Ed allora perché capita ciò che non dovrebbe? Perché non si colgono i prodromi della tragedia? Occorrerebbe maggiore attenzione, più ascolto, più sinergie tra chi subisce, chi sostiene le vittime e chi deve per legge tutelarle?
Dai suoi profili social la dottoressa Annamaria Picozzi, procuratore aggiunto alla Procura della Repubblica di Palermo e coordinatrice dell’ufficio Fasce deboli, una donna in prima linea nella difesa delle donne, ammonisce:
“Ilenia Fabbri, 46 anni, di Faenza.
La polizia è intervenuta in casa sua pensando ad un furto e ha trovato il suo cadavere.
È stata ammazzata con una coltellata alla gola inferta nella cucina del residence di via Corbara, centro di Faenza, nel quale la donna abitava assieme alla figlia di 20 anni.
Piera Napoli, 32 anni, di Palermo.
È stata uccisa a coltellate dal marito nella sua abitazione.
Il corpo della donna è stato rinvenuto nel bagno della casa, dopo che Salvatore Baglione, 37 anni, si è costituito presentandosi alla stazione dei carabinieri.
Piera lascia tre figli e un mese fa aveva denunciato un’aggressione da parte del marito.
Lungo la strada provinciale 40, tra San Giuliano e Melegnano, Luljeta Heshta, cittadina albanese di 47 anni, è stata uccisa oggi da un uomo che poi è fuggito.
Alcuni passanti hanno telefonato al 112 segnalando la presenza di una donna inseguita da un uomo.
Giunti sul posto, i carabinieri non hanno trovato nessuno ma i soccorritori del 118 – intervenuti con un’ambulanza e un’auto medica – hanno visto la vittima riversa sull’asfalto.
Aveva addosso i segni di 5 coltellate – 2 alla gamba sinistra e 3 alla schiena – con cui l’assassino si è accanito sulla donna.
Tre donne uccise oggi con una violenza inaudita, per infliggere dolore a tutti i costi.
Trovatemi oggi tre uomini uccisi così da donne, dalle compagne e dalle mogli, e poi potete negare l’emergenza sociale del nostro paese.
Poi potete dichiarare che la violenza riguarda gli uomini come le donne.
E potete reclamare lo stesso urgente bisogno di protezione.
Quante dobbiamo ricordarne prima di cambiare qualcosa?”
Quante dobbiamo ricordarne prima di cambiare qualcosa? Ce lo chiediamo anche noi e questo interrogativo lo lanciamo alle tante donne e ai tanti uomini che leggono le nostre pagine.