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Esposizione al sole, Occhio al rischio melanoma

È un tumore temibile e diffuso. Si può però prevenire e curare. Alcune attenzioni, in vista della tintarella, sono fondamentali

Il solleone è arrivato. È ormai tempo di mare, gite e voglia di tintarella. I dermatologi però avvertono: occhio alle esposizioni solari imprudenti. Una delle cause del melanoma sono le ustioni da tintarella (le altre sono genetiche ed ereditarie). Dal sito della fondazione Veronesi leggiamo di statistiche che devono farci riflettere. In Italia sono stati 7000 i casi di melanoma diagnosticati nel 2017. La fascia d’età più colpita va dai 30 ai 60 anni. Sono più colpite le persone dalla carnagione chiara e lentigginosa.

Il melanoma è uno dei tumori più temibili

Non perché sia incurabile, quanto perché, spesso, viene diagnosticato tardi. Trattandosi di una neoplasia particolarmente infiltrante (attacca con facilità i linfonodi vicini alla lesione, causando metastasi, che tendono a propagarsi), se non presa in tempo da esiti infausti. Prevenire però è facile. Occorre anzitutto saper osservare i propri nei. Come indica la fondazione Veronesi, è importante anzitutto seguire

La regola ABCDe

A come asimmetria. I nei devono essere simmetrici. Immaginiamo di dividerli a metà. Le due metà dovrebbero combaciare. In caso contrario il nevo è da attenzionare.

B come bordi. Devono essere regolari e non frastagliati.

C come colore. È importante che sia uniforme.

D come dimensioni. I nevi fino a 5 mm, che abbiano colore uniforme, bordi regolari e che siano simmetrici, generalmente sono innocenti.

E come evoluzione. Un neo che cambia nel tempo, per dimensione, forma e colore, va sottoposto a un approfondimento.

Vi è anche la regola della pecora nera

Se tra tanti nei sparsi nel corpo, ve n’è uno che spicca per dimensioni o perché molto più scuro degli altri, questo andrà attenzionato.

L’autoesame dei nei non deve mai sostituirsi al controllo dermatologico

Deve semmai essere un supporto all’operato dello specialista. Sarebbe opportuno recarsi dal dermatologo una volta all’anno per fare quella che, in gergo, viene chiamata la “mappatura” dei nei. Il medico, mediante un apposito strumento, controllerà i nei e individuerà quelli (se vi sono) che gli sembrano sospetti. Su questi nevi, in un secondo momento, valuterà di effettuare un esame strumentale (non invasivo ed indolore) che si chiama epiluminescenza. In tal modo la visione della lesione cutanea sarà assai più “limpida” ed il dermatologo valuterà se la lesione è benigna o sospetta. Nel secondo caso, il medico prenderà in considerazione la possibilità di un monitoraggio nel tempo o dell’exeresi (l’escissione del nevo).

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Non tutti i nevi escissi sono melanomi

Sovente si tratta di nevi displastici, che hanno solo dei margini di possibilità di degenerazione tumorale.

Giocare d’anticipo è fondamentale nella lotta al melanoma. Un tumore cutaneo, diagnosticato ed escisso nella fase iniziale, garantisce una probabilità di guarigione pressoché totale.

Ecco alcuni preziosi consigli

che la fondazione Veronesi fornisce in vista della bella stagione:

1) Il sole fa bene, ma ci si deve esporre con cautela. Usare sempre la crema protettiva (iniziando con un fattore 50 per le pelli chiare e 30 per quelli più scure).

2) Non esporsi mai nelle ore calde e non crogiolarsi sotto il sole per più ore di seguito.

3) Occhio alle macchie solari (le cosiddette lentigo solaris). Generalmente sono benigne, ma possono essere la spia di qualcosa di più serio. Vanno sempre fatte valutare dal dermatologo.

4) Un viso abbronzato è super fashion. Ricordiamoci però che il viso ha una cute delicatissima. Occorre sempre proteggerla dai raggi Uva e Uvb, usando quotidianamente una crema protettiva.

In vista dell’estate, la fondazione Veronesi suggerisce uno screening dei nei. Per effettuarlo basterà rivolgersi al medico di base, che saprà fornire le giuste indicazioni.  In tutta Italia è, inoltre, presente la Lilt (nei capoluoghi di provincia e nelle grosse cittadine). Lì è possibile incontrare lo specialista, fare lo screening e l’eventuale epiluminescenza o dermoscopia (esame equivalente al precedente, sebbene svolto in modalità differenti, ma ugualmente non invasive e indolore). Alla Lilt andrà non una parcella, ma un contributo.

La fondazione Veronesi precisa: il sole fa bene alla salute, aiuta a produrre la vitamina D e favorisce il buonumore. Se ne può godere a pieno, a patto di essere prudenti.

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