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Epidemia di polmonite?

In Lombardia 150 casi e due decessi. Cosa sta causando il diffondersi di una patologia tanto grave?

Non è chiara la causa

Al momento non è chiaro quale sia la causa dell’epidemia. Con molta probabilità si tratta di una polmonite batterica. Prende piede l’ipotesi del batterio legionella, che avrebbe contaminato  una fonte idrica. I medici dell’Asp bresciana puntualizzano: se si tratta di legionella, non si è diffusa bevendo l’acqua ma tramite la nebulizzazione di questa (quindi esposizione a vapore liquido con acqua contaminata: docce o bagni caldi per esempio).

 

Colpa dell’acqua?

I sospetti per ora si concentrano su una possibile contaminazione batterica da una fonte idrica. Pare non si tratti di una  fonte di acqua potabile. Molto più probabile, invece, si tratta di acqua che viene utilizzata in ambito domestico, o di quella usata per innaffiare i giardini o ancora di quella che si trova negli impianti di condizionamento. In generale, una fonte non ancora identificata porta a consigliare prudenza nell’utilizzare l’acqua. Si raccomanda quindi di utilizzare filtri per disinfettarla.

Nel frattempo si cerca di rintracciare il prima possibile l’origine del contagio e il batterio responsabile. Verosimilmente nel giro di qualche giorno si avranno i risultati delle analisi che si stanno conducendo anche presso l’istituto superiore di Sanità (Iss) e si potrà avere un quadro più chiaro.

No a paure ingiustificate

È importante evitare, tuttavia, la psicosi generalizzata e conseguenti comportamenti esagerati. Non è quindi necessario correre e fare incetta di acqua minerale in quanto le acque potabili della zona sono state testate e dichiarate sicure. Inutile temere il contagio, poichè al momento l’ipotesi più accreditata è quella di un ceppo batterico e non virale. È bene non preoccuparsi ai primi segni che possono far pensare alla polmonite. I sintomi della polmonite sono molto chiari ed evidenti, come ad esempio febbre e tosse insistente. Se il rischio non è reale è meglio evitare di sovraccaricare il sistema sanitario. Al momento il cluster sembra essere molto localizzato in un numero ristretto di comuni nella provincia di Brescia. Quindi, non c’è un allarme generale, ma un livello di attenzione alto. Anche perché al momento il numero di casi sembra non accennare a diminuire.

Fonte Agi

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