È stata dimessa stamani dal Di Cristina di Palermo, la piccola di cinque mesi, che era risultata positiva al Covid ed è stata curata per i sintomi di una vasculite.
Il caso della piccola ha fatto discutere e creato anche un certo allarme, poiché si è manifestato nel momento in cui, a livello internazionale, si è iniziato a parlare di nuove manifestazioni pediatriche di malattia da Covid, compatibili con la sindrome di Kawasaki. La vasculite rientra nello spettro sintomatico della Kawasaki e può avere anche conseguenze serie. Diversi i casi di sospetta Kawasaki associata a Coronavirus in Lombardia, a Bergamo in particolare. La piccina ricoverata a Palermo ha nella fattispecie manifestato la vasculite a carico di uno degli arti inferiore. La sue condizioni, come dicono fonti mediche del Di Cristina, non sono mai state ritenute critiche, seppure la piccola sia stata ricoverata per quasi venti giorni, con un turn over il 25 aprile, quando appunto, rifatto accesso nel nosocomio le è stata confermata la positività al Coronavirus (esclusa da due precedenti tamponi, eseguiti nella prima tranche di permanenza in ospedale, a inizio del mese scorso). La piccola è stata curata al reparto Malattie Infettive, fonti mediche rassicurano: “La bambina è stata dimessa e sta bene. Sarà sottoposta a controlli periodici ma è risolto il quadro infettivo, dal momento che il tampone si è negativizzato quasi immediatamente, sicuramente per via della bassa carica virale che ha colpito la pazientina. Per quanto riguarda il problema vascolare, non possiamo dire con certezza che si tratti della sindrome di Kawasaki, riteniamo più opportuno parlare di una vasculite, che peraltro non è infrequente durante il decorso virale o post virale.”
I dati generali registrati al Di Cristina, centro Covid di riferimento per la Sicilia occidentale, sono incoraggianti. Cinque in tutti i bambini positivi e curati da quando è scattata l’emergenza. Due di questi hanno avuto sintomi vascolari, gli altri invece hanno presentato sintomi respiratori. In tutti i casi, come riferiscono fonti mediche, non si è mai stati di fronte condizioni gravi, né é mai stato necessario un trasferimento in terapia intensiva.