Infezioni anche comuni che però non rispondono alle terapie antibiotiche “classiche”. Perché succede? Se ne é parlato ampiamente nel corso di un congresso Simit organizzato a Palermo e intitolato “Difficult to treat infections”.
Maggiore resistenza agli antibiotici
Dal congresso é stato confermato che negli ultimi anni stiamo assistendo alla resistenza agli antibiotici, lo dimostra la crescente incidenza di infezioni causate da microrganismi multiresistenti, che determina un aumento di morbosità, della mortalità ma anche dei costi associati all’assistenza sanitaria.
La disponibilità di nuovi antibiotici e l’emergenza di nuovi determinanti di resistenza rendono necessario un aggiornamento continuo in medicina. Per questo è stato organizzato “Difficult to treat infection, un corso di formazione dedicato all’antibiotico resistenza e alle infezioni difficili. A coordinare l’evento é stato il professore Antonio Cascio, primario e docente alla facoltà di Medicina dell’Università degli studi di Palermo. A relazionare sull’argomento gli specializzandi del corso di Malattie infettive e Tropicali dell’ateneo palermitano, che con i loro contributi hanno di fatto lanciato un appello affinché non si faccio abuso di antibiotici.
Il tema é diventato argomento di attualità, anche nell’informazione generalista che si occupa di medicina, soprattutto da quando é scoppiata la pandemia Covid e, in alcuni periodi, trovare un comune antibiotico é diventata un impresa. Farmacie sprovviste perché o i medici di base hanno immediatamente prescritto la terapia antibiotica o perché, addirittura, si é ricorsi alla auto prescrizione, condotta assai diffusa, anche di fronte a sintomi banali.
“L’antibiotico, dice il professore Cascio, va usato solo su indicazione medica e quando vi é o una sintomatologia lampante al punto da fare pensare a un’iniezione sostenuta da un batterio o ancor più dopo un esame colturale, che verifichi la presenza di infezione batterica. Ahimè però non sempre é così ed il risultato é quello di un abuso di antibiotici. Mi viene spesso riferito che anche di fronte al sintomo della tosse persistente o di un brutto mal di gola, venga prescritto l’antibiotico. Occorre verificare che si tratti di un’infezione batterica e non dei sintomi legati all’influenza stagionale, che in questo periodo gira molto. Occorre cautela nell’uso degli antibiotici, vuoi per evitare fenomeni di resistenza, vuoi per scongiurare gli effetti collaterali. Sono farmaci importanti e vanno usati solo quando servono realmente. Il rischio che si corre, oltre a quello di incappare in effetti collaterali, é soprattutto quello che il nostro organismo potrebbe non rispondere allorquando l’antibiotico é realmente necessario. Osserviamo infatti una minore risposta anche di fronte a infezioni comuni, sostenute da batteri ben noti quelli ad esempio la klebsiella (che può provocare sintomi alle vie urinarie o respiratorie) o l’escherichia coli. Occorre una maggiore è migliore cultura ed evitare assolutamente l’auto prescrizione di farmaci.”
L’evento Simit si è svolto a Palermo (NH Hotel), responsabile scientifico il prof. Antonio Cascio, relatori gli specializzandi di Malattie Infettive e Tropicali degli ultimi anni, segreteria organizzativa e provider Ecm “Collage S.p.A”