La Sicilia da domani potrebbe diventare zona rossa. Il tasso di positività dell’Isola è il più alto d’Italia e il Governatore Musumeci teme il peggio. Ha chiesto al Governo nazionale che venga dichiarata la zona rossa per due settimane ed ha anticipato: “Se le nostre istanze non dovessero essere accolte da Roma, dichiarerò io stesso, con ordinanza, la zona rossa in tutta l’Isola. Chiederemo dei ristori immediati per le attività commerciali.”
Un ordinanza che potrebbe essere prudenzialmente firmata già da domani. Quindi limitazione degli spostamenti e negozi chiusi, ad eccezione di quelli di prima necessità. Non è escluso che sia prolungato lo stop di scuole elementari e medie, che dovrebbero riprendere le lezioni in presenza da lunedì.
Intanto i dati continuano a sciorinare una conta drammatica. 1867 i nuovi contagi, 36 morti, 26 i ricoveri ordinari, 205 gli attuali ricoverati in terapia intensiva.
Gli ospedali siciliani vivono una situazione drammatica: reparti che in fretta e furia diventano aree Covid (l’ultimo in ordine di tempo è la Ginecologia dell’ospedale Cervello e domani sarà la volta della Psichiatria del Policlinico universitario).
Abbiamo intervistato il professore Antonio Cascio, infettivologo, primario e docente di Malattie infettive alla facoltà di Medicina a Palermo.
Professore, quale il focus siciliano?
La situazione è molto seria e al momento non lascia margini di ottimismo. Le strutture ospedaliere reggono ancora, ma la pressione è forte. Pensi che da domani al Policlinico incrementeremo i posti Covid di 12 unità, che ricaveremo dal reparto di Psichiatria. Al momento siamo al pienone, con circa 60 malati Covid ricoverati. I dati anche oggi non sono incoraggianti, aumentano i nuovi positivi di 1868 unità, ciò vuol dire che la circolazione del virus è massiccia, addirittura abbiamo il dato peggiore d’Italia. Tanti anche i decessi, siamo dentro un’ondata massiccia e si deve correre ai ripari. Non servono più le semplici raccomandazioni, ora si deve agire.
Paghiamo il libertinaggio natalizio?
Sicuramente le festività natalizie hanno avuto un peso importante nella ripresa a grandi numeri della circolazione del virus. Moltissimi giovani, che in questi giorni stanno facendo gli screening in fiera, dichiarano di aver preso parte a feste con tanti partecipanti, cene e quant’altro. Le raccomandazioni fatte i primi di dicembre, ahimè, non sono servite a molto e oggi i risultati sono sotto gli occhi.
Da domani potrebbe partire la zona rossa in tutta l’Isola, cosa ne pensa?
Duole dirlo, ma è una decisione necessaria per il bene comune. Ahimè la gente non ha voluto fermarsi e seguita a non farlo, quindi sono necessari dei provvedimenti drastici.
L’emergenza Covid toglie spazi medici a tutto quel che Covid non è?
Assolutamente. Per far fronte alla pandemia, si stanno togliendo posti letto e quindi possibilità di ricovero a diversi pazienti. Anche nell’ambito delle malattie infettive, è difficile ricoverare pazienti non Covid, vuoi per mancanza di posti, vuoi per carenza di personale. Ricordiamo però che non ci si ammala solo di Covid e questo perdurare di cose potrebbe avere conseguenze davvero pesanti su tutta la sanità.
Una speranza rimane è il vaccino. Come sta andando la campagna?
La campagna sta andando bene e la Sicilia è una delle regioni che sta gestendo molto bene l’organizzazione.
Lei sta coordinando uno studio sugli effetti collaterali, di cosa si tratta?
Si tratta di una survey sugli effetti collaterali potenzialmente ascrivibili alla somministrazione del vaccino contro la Covid-19.
Lo scopo è di valutare la prevalenza di reazioni avverse al vaccino tramite un sistema basato su un questionario anonimo distribuito tramite internet, Facebook, Linkedin, Instagram, WhatsApp, Telegram, altri social e così via, che le persone interessate a cui è stato somministrato il vaccino potranno compilare volontariamente tramite il proprio smartphone o tramite il proprio PC.
Il questionario (CLICCA QUI) può essere compilato anche in assenza di problemi o reazioni avverse al vaccino, mentre nel caso di reazioni avverse è raccomandato anche di fare la segnalazione all’AIFA e negli appositi siti delle aziende produttrici del vaccino.
Diffondendo capillarmente questa indagine si può avere contezza della tipologia, della numerosità, della gravità degli eventi avversi, di come sono stati trattati e quali sono stati gli eventuali esiti.
Fino ad ora tutti gli studi clinici hanno documentato la sicurezza e l’efficacia del vaccino, sicurezza ed efficacia “che tale indagine non vuole assolutamente mettere in discussione”.<