In Sicilia slitta il ritorno a scuola. Non si tratta di didattica a distanza, quanto di un prolungamento di tre giorni delle vacanze di Natale. Così puntualizzano i vertici regionali, che assicurano che non verranno scremati i duecento giorni di lezione, previsti dai programmi ministeriali. Entro giovedì i dirigenti scolastici dovrebbero fare la quadra dell’emergenza pandemica e garantire un ritorno tra i banchi in sicurezza.
Montano le polemiche e le perplessità. Ci sono, tra genitori ed addetti ai lavori, i favorevoli alla sospensione della didattica in presenza, almeno fino a passato picco epidemico e c’è chi invece invoca la riapertura immediata delle scuole. Abbiamo chiesto un parere agli esperti medici, che lavorano in prima linea nella lotta al Sars Cov.2
La professoressa Claudia Colomba è pediatra e primaria al reparto di Malattie infettive all’ospedale dei Bambini- Di Cristina di Palermo, che è anche il principale centro Covid della Sicilia occidentale.
Professoressa Colomba, lei è per la didattica in presenza o a distanza?
Sono assolutamente per il ritorno a scuola, ovviamente ponendo in essere tutte le procedure di sicurezza. Oggi conosciamo l’infezione da Sars Cov. 2 ed abbiamo a disposizione l’arma vaccinale per prevenirla, quindi non ritengo utile privare gli studenti, di qualsiasi età, della possibilità fondamentale di frequentare in presenza le lezioni.
Quali le accortezze da prendere?
Anzitutto vaccinare i bambini e i ragazzini. Nel nostro ospedale, che è anche un centro vaccinale anti Covid, stiamo procedendo a ritmo serrato, contenti che i genitori rispondano all’appello dei pediatri. Il vaccino è sicuro, diventerà una prassi nel calendario vaccinale dei piccoli e quindi non vedo perché esitare. Vaccinando i nostri bambini li metteremo al riparo dai rischi della malattia Covid, ma anche da quelli del post infezione, di cui abbiamo tanto parlato. I genitori dovranno avere il buon senso di tenere a casa i loro figli, qualora presentassero sintomi simil influenzali. No alla corsa ai tamponi, che consiglio di fare solo di fronte a un dubbio reale di aver contratto la malattia. I tamponi preventivi servono a poco. A scuola vanno garantit igiene, uso dei dispostivi di protezione, tutela degli studenti più fragili e locali areati.
Quale la situazione Covid nel vostro reparto?
Al momento abbiamo 23 bambini ricoverati, anche se temo che i numeri siano destinati a crescere. Abbiamo attivato precauzionalmente altri otto posti letto, che al momento non sono stati occupati. Mi sento però di rassicurare i lettori: non abbiamo quadri gravi di infezione da Covid nella popolazione pediatrica. Ricoveriamo per precauzione i pazienti piccolissimi, coloro i quali presentano co-morbilità ed ovviamente monitoriamo chi, trovandosi in ospedale per altre ragioni, risulta positivo. Cerchiamo di ottimizzare i tempi dei ricoveri, così da non creare blocchi nel sistema ospedaliero. Il momento è difficile, ma cerchiamo di tenere testa all’emergenza.
favorevole al ritorno a scuola è anche il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo.
“Il nodo scuola, che ovviamente non riguarda solo i bambini, ma anche il mondo di adulti che gira loro intorno, è portante. Non si deve demonizzare il ritorno tra i banchi, vivendolo con il terrore di focolai e picchi. Ritengo che un bimbo sia più al sicuro a scuola che non altrove. La routine scolastica consente di incontrare sempre lo stesso gruppo di bimbi e di dare regolarità alle giornate dei piccoli, e dei ragazzi. Prolungare le vacanze non penso significhi far sì che i nostri bimbi si ‘blindino’ in casa, tutt’altro. I giovani si incontrano tra di loro anche in ambienti chiusi e poco areati, possibilmente non usano le mascherine. Quindi tanto meglio riprendere le lezioni. Consideriamo inoltre che i genitori che lavorano dovranno ricorrere a baby sitter, nonni e parenti per accudire i loro piccoli nei prossimi giorni, quindi ulteriore movimento di persone. Ovviamente a scuola vanno osservate tutte le regole di sicurezza Covid. Sarebbe auspicabile anche l’uso di purificatori d’aria, del resto tanti i soldi spesi per i banchi mobili, perché non investire anche in questi utilissimi strumenti di sanificazione?
A proposito di nonni, come li tuteliamo in questo momento di emergenza contagi?
Non mi sento assolutamente di suggerire di evitare l’incontro tra nonni e nipotini, occorrenza che umanamente e psicologicamente è una grande risorsa. Facciamo attenzione: se nonni e nipoti sono vaccinati abbattiamo fortemente i rischi. A ogni modo facciamo attenzione agli anziani e ai soggetti fragili, evitiamo le effusioni, così da tutelare chi corre più rischi. Se il nipotino ha un qualsiasi sintomo sospetto è meglio che non incontri i nonni o comunque soggetti più a rischio. É un momento difficile ed è bene comportarsi di conseguenza.
É sempre importante tracciare il virus, a maggior ragione alla vigilia della ripresa scolastica?
I tamponi fatti ai bambini prima del ritorno a scuola sono attendibili solo a fino a un certo punto. Rappresentano un filtro, ma non sono dirimenti e lo dimostrano i dati. Sì ai tamponi in presenza di sintomi sospetti, ma no agli screening random o fai da te. Suggerisco semmai il test seriologico ad anziani e soggetti fragili. Per loro il Covid è un rischio serio, anche in questo momento in cui ha la meglio la variante Omicron, che si dimostra più bonaria. Queste categorie di persone farebbero bene a verificare i loro anticorpi, così da capire quali effetti ha avuto la vaccinazione, provvedere eventualmente alla terza dose e a ogni buon conto capire la loro situazione immunologica rispetto al Covid.
Intanto in Sicilia i contagi crescono, così come aumentano i ricoveri e purtroppo anche i decessi. Le sirene delle ambulanze risuonano nei grossi centri e gli ospedali preposti alle cure Covid sono pieni di pazienti. Attive tre tensostrutture nel capoluogo: una al Civico, una al Cervello e una all’ospedale di Partinico. Da lunedì anche al Policlinico dovrebbero essere attivati dei posti Covid, occorrenza che non accadeva dalla primavera scorsa. Il picco, secondo gli esperti, dovrebbe arrivare tra un paio di settimane.