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Home » Covid, l’infettivologo Cascio: vaccino, priorità ai disabili che necessitano di assistente

Covid, l’infettivologo Cascio: vaccino, priorità ai disabili che necessitano di assistente

  • Maristella Panepinto
  • Febbraio 9, 2021
  • Coronavirus

Le varianti: erano in conto, attenzione massima, maggiori controlli e fiducia nella campagna vaccinale

Gli ospedali in Sicilia tornano a respirare. Negli ultimi dieci giorni il calo della pressione è stato pressoché progressivo. Ottimismo dei sanitari? Ancora è presto per dirlo, anche perché restano da sciogliere una serie di nodi. Uno di questi riguarda la circolazione del virus, che seguita ad essere alta, oggi si sono sfiorati gli 800 nuovi contagi. C’è anche la questione campagna vaccinale, che sta riprendendo la marcia, ma che al momento ha coperto solo sanitari e una minima quota di anziani. In ultimo, ma non per importanza, la conferma che nell’Isola sono arrivate tanto la variante inglese, quanto quella sudafricana. A dichiararlo è stato lo stesso Governatore Musumeci, che ha anche placato gli entusiasmi da vigilia di zona gialla. Occorre che si dimezzino i contagi per allentare le restrizioni. Questa in buona sostanza l’intenzione del Governatore.

Intanto la Sicilia é una delle cinque regioni che risponde di più alle prenotazioni online e telefoniche del vaccino, sebbene non si contino le segnalazioni di linee in tilt.

Ed a proposito di vaccino ecco che arriva la novità. Va riscritto l’ordine di accesso, con priorità per certi versi ribaltate. Non solo per etá (con precedenza ai novantenni e da lí a scendere), quanto per condizioni di fragilità fisica o posizioni di rischio (completata la copertura sui sanitari, toccherà a forze dell’ordine e insegnanti).

Abbiamo fatto il punto della situazione con il professore Antonio Cascio, primario infettivologo e professore alla facoltà di Medicina di Palermo.

Vaccini, non solo anziani in prima fila, ma soggetti essenzialmente fragili. Si creerà confusione nella scala di priorità?

Mi auguro di no, così come spero che si dia priorità ai disabili, che necessitano di accompagnatori. Mi riferiscono a tutti quei soggetti, vuoi anziani, ma anche giovani, che non vivendo una condizione di autosufficienza, necessitano sempre di un car giver. È importante che questi vengano vaccinati subito. L’accompagnatore potrebbe diventare un vettore di contagio, come del resto gli stessi disabili potrebbero esserlo per i loro assistenti. Creare un circolo vizioso simile, e del resto in questi mesi sono capitati casi del genere, scaturirebbe una condizione seria di disagio.

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Quando invece riusciremo a vaccinarci in massa?

Mi auguro accada entro l’estate.

VaccinI più o meno efficaci. Nell’occhio del ciclone vi è Astra Zeneca. Timori legittimi?

Non vi sono motivi di credere che questo vaccino non funzioni. Ha sicuramente una percentuale di efficacia inferiore rispetto a Pfizer e Moderna, ciò non vuol dire che non serva, anzi. Penso inoltre che i criteri di somministrazione del siero e l’ipotesi di tre dosi invece che due, possano rivelarsi soluzioni molto positive.

A complicare le cose ci si mettono anche le varianti. Il vaccino riuscirà a combatterle?

Il fatto che potessero circolare le varianti era  assolutamente messo nel conto. È normale che un virus possa variare, succede anche con la comunissima influenza stagionale. Che le varianti siano arrivate in Sicilia è anch’essa un’occorrenza prevista.  Vaccinarsi aiuterà senza dubbio a contrastare meglio le nuove varianti del virus, che tradotto in termini pratici significherà sviluppare delle forme lievi della malattia da Covid “mutato”. Il fatto che la variante Sudafricana sia meno responsiva al vaccino Astra Zeneca mette un po’ più di preoccupazione.

Come limitare il dilagare delle nuove varianti?

Attenzione massima per  chi arriva da mete in cui vi sono focolai di varianti. Quindi maggiori controlli, aumento dei giorni di quarantena se necessario e forte senso di responsabilità individuale. 

Terapie per curare le forme di Covid “mutate”?

Premesso che non esiste una cura in senso stretto per il Covid. La cura, per il valore che ha, è sempre la stessa in uso per la forma primaria del virus.

 

Torniamo ai vaccini, bilancio a un mese e mezzo dall’inizio della campagna?

Sicuramente positivo. Abbiamo risposta anticorpale, ed ho avuto modo di verificarlo sulla mia persona, facendo un semplice prelievo ematico. Da quando nel personale sanitario sono stati completati i richiami, si sta assistendo a un abbattimento dei focolai negli ospedali, lo dimostrano i dati delle ultime due settimane. Ora si deve puntare all’immunità di gregge, ottenuta mediante vaccinazione di massa, fiduciosi che si possa arrivare presto all’obiettivo.

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L’eventuale zona gialla la preoccupa?

Non mi preoccupa il fatto che si ritorni a una vita quanto più normale possibile. Con il virus occorre imparare a convivere. Mi preoccupa di più che la gente non mostri senso di responsabilità. Zona gialla non può e non deve significare libertà totale: di assembrarsi, di non usare le mascherine, di non distanziarsi, di organizzare feste e reunion con decine di invitati. Apertura delle scuole non vuol dire creare folle davanti agli istituti scolastici, con i ragazzini uno sull’altro. Confido in un aumento dei controlli e nel buon senso della gente.

 

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Maristella Panepinto

Maristella Panepinto

Sono Maristella, mamma, moglie e giornalista professionista. Da piccola volevo diventare Jo March di Piccole donne. Lavoro nel mondo del giornalismo da quando avevo 18 anni. La scrittura è una passione cresciuta con me e che oggi coniugo con il “mestiere” di mamma. Amo i posti alti, viaggiare, leggere, i film di Verdone, i libri di Gabo ed i cani, su tutti le mie due labrador Dafne e Palù. Ho da tempo 25 anni periodici.
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