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Covid e bambini, il bilancio dal Di Cristina di Palermo

Il dottore Salvo Giordano, direttore del reparto Malattie infettive dell'Ospedale dei Bambini, tira le somme di quattordici mesi di pandemia

A poco più di un anno dall’inizio della pandemia, il dottore Salvo Giordano, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Di Cristina/dei Bambini di Palermo, tira le somme. Il nosocomio palermitano a marzo 2020 è diventato anche centro Covid pediatrico di riferimento per la Sicilia occidentale. Proprio al Di Cristina, nel marzo 2020, è stata fatta la prima diagnosi di Covid pediatrico in Sicilia. Da allora, il virus è stato curato con approccio multidisciplinare e con successo.

Dottore Giordano, Covid e bambini, quale il suo bilancio?

Va specificato che, contrariamente a quanto il senso comune recita, il Covid colpisce anche i bambini e nel 10% dei casi lo fa scatenando dei sintomi importanti. Nel nostro ospedale ne abbiamo ricoverati oltre 160 in quattordici mesi. Nelle ultime due settimane abbiamo avuto giornate con picchi di dieci pazienti in un solo giorno. La buona notizia è che tutti hanno risposto bene alle cure e sono guariti.

Quali le manifestazioni della malattia da Covid nei bambini?

A differenza degli adulti, nei bimbi, generalmentenon si presenta la polmonite. Vi è stato solo qualche rarissimo caso di forme a lieve interessamento polmonare.

La manifestazione clinica pediatrica più comune della malattia da Covid  è la  cosiddetta MIS-C, sindrome infiammatoria multisistemica, che inizialmente è stata confusa con la malattia di Kawasaki, poiché hanno per certi versi una sintomatologia simile. Si può manifestare una vasculite, ossia un’infiammazione dei vasi sanguigni, problemi cardiaci, intestinali e comunque un aumento sistemico dello stato infiammatorio. Quando l’organismo del bambino entra in contatto con il virus può svilupparsi un’elevata presenza di autoanticorpi diretti contro particolari porzioni di tessuto cardiaco o sostanze propri dell’organismo stesso, che agiscono contro due specifiche proteine. Questi auto-anticorpi possono determinare il danno vascolare e cardiaco tipico della MIS-C. Si tratta di una manifestazione sicuramente delicata, per questo è importante fare subito la diagnosi, ribadisco però che tutti i nostri pazienti hanno superato la malattia con successo e piena ripresa.

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Quale la fascia d’età pediatrica che ha presentato sintomi più importanti? Si tratta Di bimbi di base sani?

Dai 6/7 anni in su. Si tratta generalmente di bimbi sani. I bimbi molto piccoli finora hanno avuto un decorso generalmente asintomatico.

A cosa deve prestare attenzione un genitore?

La febbre è sicuramente il primo campanello d’allarme. Non sottovalutiamola. Se poi alla febbre si associano altri sintomi, quali stanchezza, inappetenza, comparsa di esantema è il caso di andare al pronto soccorso dedicato. A ogni modo, il mio suggerimento è quello di rivolgersi al pediatra di libera scelta, già al primo dubbio. Basterà una telefonata, spiegare i sintomi, perché il medico possa indirizzare sul da farsi.

Tamponi ai bimbi, sono sicuri?

Assolutamente sì. Li facciamo regolarmente anche ai neonati. Sfatiamo le leggende metropolitane circa rischi dei tamponi in grandi e piccini. Il tampone deve essere fatto senza esitazione, se abbiamo frequentato qualcuno, che poi è risultato positivo. Se nelle classi dei nostri bimbi vi è stato un focolaio. Se i nostri piccoli presentano sintomi sospetti. Sapere di essere entrati in contatto con il virus è una forma di tutela per gli altri, ma anche per noi e i nostri piccoli, considerata l’importanza della diagnosi precoce.

 

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