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Coronavirus, l’infettivologo Prestileo evitiamo eventi con tanta gente

La curva dei contagi in Sicilia desta preoccupazione, ecco il punto dell’esperto

Il Coronavirus non si è arrestato con la bella stagione. Neppure nella caldissima Sicilia. La speranza, maturata in primavera, quando, a fine maggio e per due settimane consecutive, il contagio zero aveva fatto tirare un sospiro di sollievo, sta venendo meno. Nell’isola la curva sale, con numeri non altissimi, ma da tenere a bada e con un indice Rt (di trasmissibilità virale) che arriva fino al 1,6 (il livello di guardia è fissato a 1). Ci sono anche dei piccoli focolai, nel catanese e nel ragusano in particolare. Al centro una serie di timori: gli sbarchi, i rientri dalle zone endemiche e gli eventuali assembramenti per ferragosto. Abbiamo chiesto al dottore Tullio Prestileo, stimato infettivologo palermitano e dirigente medico al reparto di Malattie Infettive dell’Arnas Civico di fare il punto della situazione.

DOTTORE PRESTILEO, COSA STA SUCCEDENDO?

Ad oggi non possiamo fare previsioni certe. Sappiamo che quanto speravamo, ossia di lasciarci alle spalle il virus almeno nella stagione calda, non si è verificato e questo non è un dato buono. Parlare di allarmismo o di ottimismo credo sia oggi fuori luogo. Occorre seguire un altro imperativo: essere prudenti.

SI TEMONO SIA GLI SBARCHI, Ma anche I rientri DALLE ZONE ENDEMICHE, CHE NE PENSA?

Le racconto di due casi reali.

Emigrata siciliana, insegnate, vive a Cremona.
Torna in Sicilia, le viene offerto il test sierologico gratis.
Accetta. In attesa dei risultati:
⁃ shopping
⁃ festa di laurea
⁃ rimpatriate con amici e parenti
IgM positivo
Che fa? Continua ad uscire in attesa del tampone

Migrante senegalese, insegnante, proveniente da un lager libico.
Giunto in acque territoriali italiane viene sottoposto a tampone: positivo.
Sbarcato in Sicilia viene posto in quarantena con isolamento coatto.
Scappa! Viene intercettato in un bar dai Carabinieri dopo circa 3 ore. È attualmente in quarantena.

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Parliamo di due persone che hanno un background socio-economico diverso ma che hanno in comune sicuramente il fatto di avere studiato, quindi la capacità, si spera, di essere consapevoli delle loro azioni. Hanno sbagliato entrambi, a riprova che in questo momento non possiamo e non dobbiamo farne una ragione né di razzismo, né di buonismo. Ci vuole buonsenso.

NON TUTTI PERÒ NE SONO DOTATI, NÉ CONVERRÀ?

Sicuramente. Quindi proteggiamoci per proteggere. Che tradotto in buoni comportamenti quotidiani significa: seguiamo le norme di distanziamento; usiamo sempre le mascherine in ambienti chiusi o quando non è possibile tenere la distanza di sicurezza; laviamo spesso le mani e di fronte a qualsiasi sintomo sospetto evitiamo di frequentare altre persone e allertiamo subito il nostro curante. Ad oggi, inoltre, capire se abbiamo contratto l’infezione è diventato più semplice. Faccio un esempio, al Buccheri la Ferla di Palermo, tramite prenotazione, è possibile fare il tampone al costo di 50 euro, qualora volessimo farlo perché per esempio abbiamo motivo di temere di essere asintomatici. Alcuni comuni inoltre offrono la possibilità di fare gratuitamente il test sierologico, che però non è attendibilissimo e quindi non consigliabile: Alla base, lo ripeto, occorre prudenza e buon senso.

QUINDI, SE TORNO DA UN VIAGGIO O VENGO A FARE LE FERIE DA UNA ZONA AD ALTO TASSO DI CONTAGI?

Evito di fare il giro dei parenti o di partecipare a riunioni familiari. Uso i DPI nei luoghi pubblici e mantengo le distanze. Questo almeno finché non è passato un periodo di 15 giorni dall’arrivo dalla zona a rischio. Se non si vuole attendere tutto questo tempo bisognerà fare il tampone 1-2 giorni prima o dopo il viaggio. Non voglio dire che chi rientra al sud dopo mesi al nord debba sentirsi un appestato. Deve solo essere prudente e se ha un solo sintomo sospetto deve alzare subito l’asticella.

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COSA PENSA DEI TANTI EVENTI ANCHE PRIVATI CHE SI STANNO ORGANIZZANDO IN QUESTO PERIODO?

Secondo me andrebbero evitati, quantomeno se coinvolgono centinaia di persone. Ovvio che non è il caso di fare un assembramento di 100 persone se non si possono garantire le dovute distanze.

AUTUNNO, PREVISIONI?

Non possiamo farne di certe. È assodato che i coronavirus, con l’abbassarsi delle temperature e l’aumento del tasso di umidità, trovino terreno fertile. Troppo presto per fare previsioni

COSA PENSA DELL’APERTURA DELLE SCUOLE?

C’é ancora molta confusione. È chiaro che le scuole sono luoghi ad elevato concentramento; sappiamo bene che la condizione delle scuole italiane non è proprio a prova di prevenzione. Riusciranno a mettere in sicurezza tutto, compresa in primis l’abolizione delle classi pollaio? Lo spero, ma la vedo dura.

IL VACCINO?

Potrebbe arrivare entro fine anno.

SARÁ SICURO?

Le sperimentazioni sono in fase di avanzamento. Dobbiamo fidarci. Stanno lavorando di fretta ma con scrupolo. Vedremo nei mesi prossimi quali novità avremo. Intanto mi sento di suggerire, in autunno, la vaccinazione per l’influenza stagionale, che aiuterà nelle diagnosi differenziali ed evitare che si accavallino più fenomeni virali insieme.

FERRaGosto, cosa consiglia?

Sarà un bel banco di prova. Il consiglio è uno, ci si potrà divertire anche evitando comportamenti a rischio. Quali sono? Lo sappiamo: assembramenti, baci e abbracci, mega riunioni peggio se in luoghi chiusi. Facciamo uno sforzo per noi stessi e per il bene collettivo. Non ce ne pentiremo.

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