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Cara Ministra Azzolina, grazie perché…

Lettera di cuore e di pancia da una mamma (e non solo) al ministro dei nostri studenti

Egregia Ministra Azzolina,
chi Le scrive è il solito genitore. Eh, lo so che il suo primo pensiero è: “Eccone un altro!”
In effetti, non oso immaginare il giramento di imbuti all’ennesimo missiva scritta da un genitore, in questo caso, da una mamma. Se poi la suddetta mamma è anche redattrice del giornale “A Tutta Mamma”, allora Le concedo giusto qualche secondo per imprecare nel nostro caro dialetto siculo.
Ma mi dia fiducia, perché il mio intento è quello di ringraziarLa. La didattica a distanza mi ha dato la possibilità di viaggiare in un mondo inaspettato e l’eventualità che questo viaggio continui (parzialmente o meno) anche a settembre, mi regala una gioia altrettanto inaspettata.
Grazie perché ho riscoperto come si fa non solo l’H maiuscola in corsivo, ma anche la K maiuscola in corsivo, giacché è risaputo quanto la scuola italiana sia rivolta all’estero.
Grazie perché adesso il mio inglese scolastico si è perfezionato, scoprendo che c’è differenza tra Mouse e Hamster.
Grazie perché, finalmente, ho colmato le mie lacune in matematica. Lacune che derivavano sicuramente da una scuola elementare svolta in presenza in cui non si è data la giusta importanza all’apotema.

Un futuro da hacker

Grazie perché in casa ho due bambini che hanno, in poco tempo, appreso il lavoro da Hacker che assicurerà loro un futuro radioso.
Grazie perché dopo anni di strenua lotta per non dare a mia figlia preadolescente lo smartphone con annessi giga, in due mesi, ogni mio insano tentativo é stato vanificato e adesso mia figlia va anche a dormire con lo smartphone. Che poi sarebbe sempre il mio.
Grazie perché mio figlio di sei anni, così poco incline alla chiacchiera, ha scoperto il potere salvifico del “disattiva il microfono”.
Grazie perché la didattica a distanza mi ha permesso di seguire l’istruzione dei miei figli 24h no stop, accantonando progetti e collaborazioni che avrebbero arricchito me che, in fondo, sono SOLO la madre e che avrebbe tolto tempo a loro, che in fondo, sono SOLO scolari. Le priorità, si sa, sono altre!
Grazie perché ho capito che i problemi atavici del debito pubblico del nostro paese sono tranquillamente risolvibili dirottando i fondi destinati alla scuola a qualcosa di più impattante, come, per esempio, un bel monumento “In memoria dell’alunno che fu”, una sorta di Altare della Patria replicabile in ogni città d’Italia, magari con un bel giardinetto intorno. D’altronde il verde speranza è un colore che piace sempre.

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Perchè progettare sulla scuola?

Grazie perché ho capito che ‘progettare per tempo’ il rilancio di un settore-nello specifico la scuola-è uno sforzo inutile quando ci sono genitori e insegnanti che in soli due mesi sono riusciti a creare una scuola ‘altra’, con orari più flessibili che tengano conto anche delle ore notturne. Che bravi che siamo stati!
Grazie perché facendo studiare i nostri figli a casa, riusciamo anche a proteggerli dai pericoli cui verrebbero incontro in una scuola, quali scivolare sul corridoio bagnato per andare alla toilette o rischiare la raucedine per le urla di gioia al suono della campanella dell’ultimo giorno di scuola.
Grazie perché le illusioni non vanno mai alimentate. Bisogna essere pratici: mai illudersi che pandemia faccia rima con empatia e che il sacrificio di migliaia di famiglie venga ripagato con soluzioni flessibili e innovative, con investimenti dal tempismo lungimirante, con proposte, anche creative, volte a colmare un vuoto improvviso. Che ne so, una semplice conferenza stampa rivolta ai ragazzi e ai bambini. Di pochi minuti eh, che poi i bambini si annoiano!                                           Grazie perchè ai miei figli ricorderò, semmai dovessero dimenticare, che il loro posto nella società in quanto alunni è stato sì giustamente sacrificato per il bene del prossimo, ma poi ha rischiato di diventare una consuetudine. Del resto, pare che i bambini, i ragazzi, e gli adolescenti, non diventeranno mai adulti quindi perchè occuparsi di loro? Dei loro rapporti sociali, del loro interagire con così tante persone (compagni di scuola) nel rispetto dei ruoli (corpo docente)? Della loro crescita culturale, che passa anche attraverso l’inclusione, e della loro formazione professionale? Perché  occuparsi logisticamente della scuola che, in taluni casi, rappresenta un porto sicuro?
Si può benissimo ovviare all’interno delle mura domestiche.
Mi sono pure attrezzata e, tra un paio di settimane, suoneremo la campanella che annuncerà l’inizio dell’estate.
Una bella e motivante estate in famiglia!
Cordiali saluti,
Laura Ruoppolo
Redattrice di “A Tutta Mamma e non solo…”
POST SCRIPTUM: Per inciso, non si tratta di un blog, ma di una testata giornalistica vera e propria che nei mesi dell’emergenza ha lavorato per redigere notizie accertate e sempre aggiornate, avvalendosi di esperti e professionisti del settore, nonché di testimonianze dirette di chi ha vissuto da vicino ogni fase dell’emergenza. Poiché, sempre per inciso, non si é solo mamme, ma anche esseri pensanti con una professionalità e non -parafrasando una Sua ben nota affermazione- imbuti da riempire di competenze che spettano ad altri. Infine, cara Ministra Azzolina, la mia é sì una lettera accorata, però mi conceda uguale coinvolgimento nel dimostrarLe solidarietà contro gli attacchi beceri nei confronti della Sua persona. Il bullismo é da vigliacchi, tuttavia il cyberbullismo é vigliaccheria condita da ignoranza sconcertante. L’istruzione é sempre l’antidoto migliore.

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