C’è un aumento importante dei casi di streptococco nel mondo. Secondo i dati dell’Oms il batterio ha un’incidenza di quasi il 50% superiore rispetto all’ultimo periodo della pandemia da Covid. I casi si contano da un capo all’altro del pianeta con un allarme europeo lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Generalmente l’infezione da streptococco, che é anche la causa della scarlattina, non provoca complicazioni particolari, ma non va assolutamente preso sottogamba, poiché nella clinica, anche in quella recente, si contano casi più complessi di malattia. Abbiamo fatto il punto con la professoressa Claudia Colomba, pediatra e infettivologa. La professoressa Colomba dirige a Palermo il reparto di Malattie infettive all’ospedale pediatrico Di Cristina ed ha quindi un focus dettagliato sui grandi numeri dell’Isola.

Professoressa Colomba siamo di fronte a un allarme streptococco beta-emolitico?
Non é assolutamente il caso di creare allarmismi, quanto più cautamente una giusta attenzione ed i dati dei nostri ricoveri ce lo confermano. Nel nostro reparto, che é sicuramente un riferimento per l’Isola e in particolare per la Sicilia occidentale, nelle ultime settimane abbiamo avuto cinque ricoveri accertati per complicanze da streptococco. Casi tutti tenuti sotto controllo e che hanno risposto alle terapie. É certo che nell’ultimo semestre l’incremento di queste infezioni é verificata e l’abbiamo toccata con mano.
Cos’è lo streptococco beta-emolitico?
É un batterio e non un virus e quindi esiste una cura antibiotica. É anche l’agente eziologico della scarlattina, di cui tanto si sente parlare ultimamente, poiché é aumentata la sua diffusione. Lo streptococco, quando produce una determinata tossina che si chiama tossina eritrogenica, causa la scarlattina, che é una malattia esantematica ma al contrario delle altre note, si cura, appunto con terapia antibiotica, poiché causata da un batterio e non da un virus. Non tutti gli streptococchi però causano la scarlattina. Quelli che non producono la tossina eritrogenica causano patologie quali la faringite essudativa, l’otite, le linfoadenopatie ed una gamma di sintomatologie comuni alle influenze stagionali: febbre, malessere generale, dolori articolari, mal di testa, otite. Vi sono poi i portatori asintomatici del batterio, la cui contagiosità é ancora dibattuta.
Come riconoscere l’infezione da streptococco?
Per dirimere i dubbi si deve sottoporre il bimbo a tampone faringeo. Vi sono comunque dei sintomi tipici: febbre anche molto alta, che perdura per più giorni, placche alla gola o comunque gola arrossata, bruciore e difficoltà di deglutizione, malessere generale, mal d’orecchi, tumefazioni all’altezza dei linfonodi del collo o delle orecchie. I bimbi sono irritabili e sofferenti e sovente, per il fastidio alla gola, non riescono ad alimentarsi bene. Lo studio di questi sintomi può portare, da parte del medico, alla diagnosi di streptococco beta-emolitico. Se nella comunità scolastica vi sono altri casi, la diagnosi é facilitata, poiché si tratta di una malattia a contagio aereo, quindi di facile trasmissione.
Quali le cure?
É bene anzitutto formulare una diagnosi tempestiva, così da iniziare subito la terapia antibiotica, ovviamente sotto stretto controllo medico. Inoltre saranno necessarie le cure sintomatiche per febbre e dolori.
Quali le complicazioni delle streptococco?
Possono verificarsi, seppure assai raramente. delle forme invasive di streptococco.
L’infezione circola nell’organismo invadendo organi o tessuti ed in quel caso creando una condizione seria della malattia. I batteri, in rari casi, si disseminano nel corpo, ad esempio nel sangue, nei muscoli profondi, nel tessuto adiposo o nei polmoni. In questi casi lo streptococco può portare polmoniti anche gravi, meningiti, infezioni importanti dei muscoli, le cosiddette miositi o delle articolazioni, le artriti e in rari casi anche infezioni a carico del muscolo cardiaco (miocarditi) o dei reni (nefriti). É fondamentale la diagnosi tempestiva, così da iniziare subito la terapia antibiotica adeguata e le giuste cure sintomatologiche.
La società scientifica sta conducendo studi su queste nuove e grosse ondate di streptococco?
É attivo un registro nazionale dei casi, così da studiare quelli più complessi e da verificarne i ceppi. La società scientifica mira ad analizzare ceppi più aggressivi, eventualmente modificati o che producano nuove tossine. Si studiano attentamente i casi così da capirne cause, evoluzione risoluzione della malattia. Ovviamente questi studi richiedono tempo e attenzione. Non si deve però creare allarme, poiché le cure a disposizione vi sono e i dati a nostra disposizione non fanno assolutamente pensare a una problematica fuori controllo.