Boom di contagi di pertosse tra i neonati. La notizia arriva dall’ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo ed é confermata dalla professoressa Claudia Colomba, primaria del reparto di Malattie Infettive.
”Negli ultimi due mesi, abbiamo ricoverato una trentina di neonati sotto i tre mesi di vita per complicazioni dovute alla pertosse. Nessuno dei piccoli pazienti ha fortunatamente necessitato di cure intensive.”

Professoressa Colomba, come è possibile questo dato al giorno d’oggi?
La pertosse é una malattia sostenuta da un batterio, il bordetella pertussis, ma é vaccinabile. La vaccinazione antipertosse é parte del ciclo esavalente, la cui prima dose viene somministrata ai neonati intorno al terzo mese di vita. Questa vaccinazione é altamente indicata in gravidanza, così da stimolare la produzione di anticorpi nel nascituro e da proteggerlo da contagi nei primissimi mesi di vita. Purtroppo la maggior parte delle gravide non si sottopone alla vaccinazione e quanto stiamo verificando conferma il dato.
É una situazione circoscritta alla Sicilia?
”L’osservatorio pediatrico nazionale sta verificando un dato alto di contagi da pertosse nei neonati in Sicilia e in Campania.”
Professoressa Colomba, cos’è la pertosse?
”È una malattia infettiva di origine batterica particolarmente contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis. Prima della vaccinazione obbligatoria, era molto diffusa nella popolazione infantile, soprattutto nei primi cinque anni di vita. A differenza di altre malattie infantili, l’immunità conferita da una prima infezione o dalla vaccinazione non è definitiva, ma declina col tempo. Per questo sono necessari i cosiddetti richiami, stabiliti dal calendario vaccinale.”
Pertosse: Sintomi, diagnosi e complicazioni?
“Il batterio della pertosse causa infezioni alle vie respiratorie, potenzialmente gravi quando il paziente è un neonato. La pertosse si caratterizza per una tosse, che inizialmente é stizzosa e di breve durata. Dopo la prima settimana diventa persistente (per più di tre settimane), spasmodica, con colpi ravvicinati tra loro (anche fino a dieci colpi di tosse consecutivi), senza intervalli inspiratori al punto da poter degenerare in vere e proprie crisi dispnoiche (cianosi labbra, congestione al volto), quindi un’ispirazione prolungata, che provoca un suono sibilante. Questa evenienza, soprattutto nel neonato, può complicarsi in apnea e ridotto flusso di sangue al cervello.
Nei bambini piccoli altre complicazioni possono essere: sovrainfezioni batteriche, che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive, encefaliti). Nel neonato, seppure in casi assai rari, la pertosse può essere molto grave, addirittura mortale.”
Incubazione e terapia
“Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni. La pertosse è altamente contagiosa, soprattutto nel periodo iniziale, prima dell’insorgenza della tosse parossistica. Dopo tre settimane dall’inizio della fase parossistica, nei pazienti non trattati il contagio si considera trascurabile. Invece nei pazienti trattati con antibiotici il periodo di infettività è ridotto a circa 5 giorni dall’inizio della terapia.
Il contagio avviene per via aerea attraverso goccioline di saliva diffuse nell’aria quando il malato tossisce. La terapia é antibiotica, con l’uso di macrolidi e sintomatica per la cura di eventuale febbre e per lenire la tosse.”
Vaccinazione
“In Italia la vaccinazione è obbligatoria. La prima dose viene somministrata nei bambini a partire dal compimento dell’ottava settimana di vita ed entro la dodicesima. A causa della perdita di immunità nel tempo, sono necessari più richiami, indicati dal calendario vaccinale. La raccomandazione é per le gravide affinché si sottopongano al vaccino, così da tutelare il loro piccolo nei primissimi mesi di vita.”