L’instabilità climatica e di fatto l’assenza delle stagioni di mezzo, potrebbero far aumentare la circolazione di malattie infettive. In particolare nel mondo occidentale, Italia compresa, sarebbe previsto un aumentato rischio e un’aumentata aggressività delle malattie infettive. In particolare nel mondo occidentale, Italia compresa, sarebbe previsto un aumentato rischio e un’aumentata aggressività di malattie infettive correlate al clima caldo e in particolare quelle causate da vettori come le zanzare, quali la malaria, la Dengue, la febbre da Chikungunya, la febbre West Nile.
Lo afferma la Società Italiana d’Igiene
in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, in programma il 5 giugno. All’avvertimento segue anche l’appello affinché i governi nazionali e locali sfruttino le competenze di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un’ottica One Health.
Siamo davvero a rischio di virus che arrivano dai paesi lontani?
Ne abbiamo parlato con il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico di Palermo.
“Stiamo assistendo al fenomeno sicuramente preoccupante del riscaldamento globale, dice il professore Cascio, come conseguenza, insetti ed altri artropodi, potenziali vettori di malattie infettive presenti nei paesi tropicali possano ritrovarsi a latitudini più alte ed essere responsabili dell’introduzione di malattie in tali regioni. La zanzara tigre per esempio, ormai presente in tante zone dell’Italia e dell’Europa può essere un efficiente vettore della febbre Dengue e della Chikungunya, malattie che generalmente possono essere contratte quando ci si reca in aree tropicali.
Professore Cascio, siamo di fronte a un allarme reale?
Non direi. Ma é importante monitorare. Generalmente queste malattie possono essere confuse con altre meno importanti, poiché compaiono con febbre, brividi e quindi non si attivano subito dei campanelli di allarme. Fortunatamente sono malattie che la maggior parte delle volte non si presentano in modo grave. Ci sono però le eccezioni. Di fronte a sintomi influenzali, che non passano con le comuni terapie, é bene indagare meglio. Tutto ciò senza creare inutili allarmismi.