Nella settimana appena trascorsa, abbiamo raccontato storie di mamme speciali nella loro normalità. Abbiamo avuto un grande riscontro da parte dei nostri lettori, che ringraziamo di cuore per l’attenzione ed il tempo che ci hanno dedicato e che ancora vorranno dedicarci. Oggi è il grande giorno. È la festa della mamma. Una festa che si sdogana dal calendario dei “santi” e da quello degli eventi commerciali, perché (fuor di business), si sa “la mamma è la mamma”. Festeggiarla è anzitutto tenerezza, gratitudine, una forma immortale di amore puro. Avremmo potuto raccontare ancora una storia. Parlarvi di un’altra mamma coraggiosa. Abbiamo però deciso di dedicare queste righe a molte donne speciali: le mamme senza figli.
Non è azzardato definirle così e non ci sentiamo di urtare alcuna sensibilità, chiamandole in causa. Anzi. “Facile far paroloni quando mamme lo si è già”, penserà qualcuno. Mio figlio si è fatto attendere tanti anni. Conosco quel sottobosco di sensazioni che si provano in giornate come questa. Non ci si sente abbastanza, si ingoiano due lacrime al fiele e si tira avanti. In giro è un brulicare di pancioni, porta enfant, da dove sbucano testoline di minuscoli frugololetti. Tu stai lì, con quel desiderio acciambellato a metà strada tra la mente e il cuore. Butti uno sguardo e poi un altro verso quel batuffolino che è sempre degli altri. Aspetti e speri. A un certo punto ti stanchi e smetti pure di sperare. Ed allora azzardo…auguri alle mamme senza figli.
Non è forse mamma chi un figlio lo ha desiderato da sempre?
Non l’ha avuto perché magari non ha incontrato la persona giusta. Magari ha cresciuto con amore “sconsiderato” il suo nipotino (figlio della sorella, del fratello o dell’amica del cuore) dispensandogli dosi quotidiane di complicità, consentendogli quella marachella in più, infilandosi con lui nella giostra “più pericolosa”, quella che “la mamma dice là no, no e ancora no”.
Non è forse mamma la donna che ha perso il suo piccolo mentre questi, per i medici, era semplicemente il “prodotto del concepimento? Per te, mamma, era già il tuo bambino e carezzavi una pancia che non c’era ancora e lo immaginavi, eccome se lo immaginavi.
È mamma anche la ragazza coraggiosa
che si è sottoposta a cicli di fecondazione assistita. Cure ormonali, sbalzi d’umore, tempeste per il fisico, per il cuore e, diciamolo, anche per il portafogli. Poi le cose non vanno per come si voleva. Tutto quell’amore, pensato e sperato, scoppia nel vento come una bolla di sapone. Ma tu sei mamma. Nessuno mi convincerà del contrario.
È mamma anche chi, mentre spera, adotta un cane
(io l’ho fatto. Non era un gioco o un surrogato. Era voglia di accudire e dare amore a un essere vivente). Qualcuno penserà che sei fuori di testa ad amare così tanto un “animale”. A dispensargli le migliori attenzioni, le cure privilegiate o quel cibo altamente digeribile. “Ma pensa a chi nel mondo muore di fame. È pur sempre un animale”. E tu lasciali pensare. Amare una creatura è sempre una cosa bellissima.
È mamma anche chi, con cuore sincero, si è pentita di aver perso la grande occasione. Di averla persa per sempre.
L’elenco potrebbe continuare ancora e ancora. Spero che “le mamme senza figli” accettino questo augurio che, mano sul cuore, non ha in sé retorica, ma una sincera compenetrazione. Se queste parole dovessero sembrare fuori luogo mi scuso. È un territorio troppo intimo il cuore di noi donne, quando lo attraversano certi dolori.
Auguri e buona festa!
3 risposte
Ciao io sono una mamma senza figli di 40 anni, ho avuto due aborti e quest’anno ho adottato un cane. E magari continuo a sperare. Grazie, le tue parole sono state veramente belle. Un abbraccio anche se non ci conosciamo
Barbara
Grazie Barbara del tuo commento. Tantissimi auguri per il tuo futuro. Con il cucciolo a quattro zampe inizierai una delle esperienze più belle della vita ?
Grazie infinite
Finalmente qualcuna che si ricorda di chi come me .. soffre tanto in giorni come questo
Grazie di ❤️