Succede a molti bimbi di soffrire di rigurgito, specialmente nei primissimi mesi di vita. Non un modesto “vomitino” quanto veri e propri getti, che si liberano dalle boccucce dei piccini e sconfortano i genitork. È successo anche al mio bambino. È nato pretermine, quindi, più volte, nei vari controlli fatti per risolvere il problema, mi veniva riferito di uno sviluppo ancora incompleto di stomaco, esofago e del cosiddetto cardias. Finché un giorno, una delle neonatologhe, che aveva seguito Raffi, nella Tin dell’ospedale Civico di Palermo, mi fece un nome: il professore Giuseppe Iacono, già primario di Gastroenterologia al Di Cristina di Palermo.
Non potevo crederci. Era stato il mio pediatra! Mi illuminai. Pensai che avremmo risolto definitivamente il problema rigurgito, che mi faceva temere il soffocamento ed anche un’inadeguata assimilazione dei nutrienti da parte del bimbo.
Allattamento esclusivo?
Raffaele era sì allattato al seno. Avevo molto latte, ma subendo un errato retaggio, integravo un paio di poppate con latte formulate. Pensavo che così il bimbo sarebbe cresciuto più in fretta e meglio, recuperando il basso peso alla nascita. Una volta dal professore Iacono, la prima cosa che il dottore ci mostrò fu un modellino di uno stomaco in miniatura. Con tono calmo e rassicurante, ci spiegò che lo stomaco del mio bambino (che all’epoca non aveva neppure tre mesi) andava riempito nella misura adeguata. “Imporgli” interi biberon di latte formulato, avendo a disposizione il latte materno, era una forzatura e sicuramente la causa principe del rigurgito.
Latte materno e addio al rigurgito
Il professore mi suggerì di ascoltare i bisogni del mio bambino. Di farlo con serenità. Senza l’apprensione del dover allattare a ogni istante, ma di nutrire il mio bimbo quando lui me lo avesse richiesto. In tal modo lo “stomachino” si sarebbe riempito in modo adeguato, senza “traboccare” mai. Così feci. L’impresa pareva ardua, ma si rivelò spontanea. Raffaele mangiava e dormiva. La notte riusciva a resistere anche quattro ore di seguito. Pensavo che lo stress avrebbe avuto la meglio ed invece fu proprio l’assenza di rigurgiti importanti e frequenti a regalare a tutti quanti la serenità.
Il vantaggio dell’allattare
Come mi aveva garantito il professore Iacono, non solo Raffaele risolse il problemino del rigurgito, ma mise il turbo alla sua crescita, aumentando financo di quasi due kg in un solo mese. L’allattamento esclusivo giovò anche me, vuoiper il benessere del seno (niente più ingorghi) vuoi per una mia generale serenità.
A cosa serve allattare?
Il professore Iacono mi spiegò l’enorme dono che rappresenta l’allattamento. Mi portò l’esempio di un suo studio condotto in Africa dove l’allattamento si prolunga oltremodo e diventa la chiave per prevenire alcune tra le numerose malattie del Terzo mondo. Infezioni, virus, allergie e banali malanni, nei paesi sottosviluppati sono arginati anche grazie all’allattamento prolungato, che per le mamme africane è la routine. Mi spiegò che allattare i propri figli vuol dire regalargli nutrimento, forza, difesa e anticorpi. Sfatò miti e luoghi comuni, relativi alla “maggiorazione” del latte, garantendomi che solo la suzione del piccolo e un attaccamento frequente, favoriscono la produzione del latte. Il tutto coniugato a un’alimentazione sana e bilanciata e a una condizione di serenità della mamma.
Devo dire che il prof aveva davvero ragione!
Una risposta
Allattare mia figlia è stata l’esperienza più bella della mia vita.
È indiscutibile la difesa immunitaria e il patrimonio di anticorpi che doni ma ciò che non dimenticherò mai sono i suoi occhi che si nutrivano di me non solo del latte…ma del contatto….dello sguardo…di quel momento che era solo nostro❤