Capita a moltissime neo mamme. Tengono per se questo sentimento, che par loro atipico. Poi, facendo quattro chiacchiere con le amiche di sempre, si rendono conto di non essere delle aliene, anzi. Quella famosa scintilla, di cui parlano i libri, i film e anzitutto il senso comune, può tardare a scoccare. Quell’amore a prima vista può arrivare “a seconda vista”. Una neo mamma è provata dalla stanchezza della gestazione, dalle ore di travaglio, dai dolori del parto. Nessuna ne è esente e quindi, qualora non si dovesse provare per il proprio pargolo un amore sconsiderato da subito, niente paura: capita a molte, non è preoccupante e non ci si deve sentire in colpa. La psicologa ci spiega il perché.
Quando ero incinta toccava il cielo con un dito e già amavo il piccolino
Quando è nato, dopo un lungo travaglio e i dolori del parto, non ho provato alcuna emozione nel vederlo. Perché mi è successo questo?
Fatale fu quel primo sguardo…ormai gli studi hanno dimostrato il solido legame tra il primo sguardo che la madre scambia col neonato e il sorgere spontaneo di un innamoramento reciproco. Ad innescare l’amore materno, dal punto di vista fisiologico, troviamo l’ossitocina, che viene rilasciata dopo il parto. È un ormone che dona la sensazione di felicità, forse creato dalla natura come risarcimento per le fatiche sopportate durante il parto ma, lo sappiamo benissimo, l’amore ha soprattutto un aspetto cognitivo. Può, quindi, succedere anche che le madri abbiano bisogno di tempo per accettare incondizionatamente il proprio bambino.
Tutto dipende da come ci si è preparati a questo primo incontro, da ciò che abbiamo messo, per lui, nella nostra valigia mentale.
È normale che l’amore puro è infinito verso i figli non inizi subito?
Attraverso il primo vagito, finalmente, il bambino immaginario, incontra il bambino reale. Il taglio del cordone ombelicale rappresenta un carico di emozioni molteplici e, spesso, contraddittorie che si mescolano ad aspettative e a sensazioni, in uno spazio emotivo in costruzione. La stanchezza, lo stress del parto, le preoccupazioni, l’ambiente e la sua percezione e le fatiche ancora non terminate del tutto, potrebbero influire negativamente e ritardare la nascita di questo amore eterno.
Perché?
Perché non sempre l’aspetto valutativo, cognitivo e percettivo coincidono con il nostro assetto emotivo. A volte per trovare un buon equilibrio tra queste istanze, estremamente variabili e che dipendono anche dalla nostra storia personale, abbiamo bisogno di più tempo.
Come si attivano le dinamiche di adattamento mamma-figlio?
Come maturano?
All’interno dello spazio, menzionato prima, avviene “l’ imprinting” , di cui oggi si parla tanto, ovvero la nascita, prevista dalla natura, di questa meravigliosa relazione. In questo momento separazione ed incontro rappresentano un’impronta indelebile che, inevitabilmente, porterà l’amore a crescere.
Che la mamma dopo il parto non faccia scintille
per il proprio piccolo può anche essere normale (stanchezza, dolore, stress). Quando la condizione si prolunga nei giorni (mesi) ci si deve preoccupare? Cosa fare?
Il processo di innamoramento ed amore potrebbe, come abbiamo già detto, venire rallentato a causa di una serie di fattori, ma normalmente il suo decorso riprenderà uno sviluppo ottimale non appena l’equilibrio si riassesterà, quindi in tempi abbastanza brevi. Se nel frattempo dovessero sopraggiungere disinteresse e astenia, allora sicuramente, occorrerà rivolgersi ad un esperto.
Parliamo delle mamme che hanno i loro bimbi in terapia intensiva
Che li conosco dopo ore o giorni dal parto. Psicologicamente cosa accade per loro? Come sostenerle?
Il parto prematuro rappresenta un vero e proprio evento traumatico che attiva altre dinamiche emotive. Le variabili principali sono differenti ed intervengono in maniera diversa nella spiegazione dei fenomeni psicologici che accompagnano questa nascita. Per tutti questi casi è opportuno offrire interventi di supporto psicologico costanti e formalizzati, previsti, comunque, in tutti i punti nascita dove sia presente una UTIN.